ROMA. "Contro il ddl Falanga è in corso una squallida operazione di travisamento della realtà. Per un mero pregiudizio ideologico, si vuole far passare il concetto che il provvedimento nasconda una sorta di 'condono mascherato' quando questo non è vero". È quanto dichiara in una nota Pietro Langella, senatore del gruppo ALA-SC (Alleanza LiberalPopolare Autonomie-Scelta Civica), mutuando "l'appello che ci è stato rivolto dal Coordinamento regionale dei Comitati e delle Associazioni campane in difesa del Diritto alla Casa".

"Lo faccio mio - spiega il parlamentare originario di Boscoreale (Napoli) - e lo giro ai miei colleghi di Montecitorio: la norma che ci si appresta a votare, rappresenta infatti un atto di civiltà giuridica che tra l'altro riprende una sentenza della Corte europea di Strasburgo (caso Ivanova e Cherkezov), che tutela il diritto all'abitazione". "E' forse giusto - si chiede il senatore vesuviano - che le ruspe lascino in piedi le grosse proprietà della camorra e magari radano al suolo l'abuso di necessità? Perché insistere con la storia della 'sanatoria'? Eppure, come rimarcato più volte, qui si vuole solo andare incontro alle esigenze della povera gente! Non a caso la novità introdotta con il ddl Falanga prevede che sia stilata una graduatoria delle priorità per gli abbattimenti. E in fondo a questa graduatoria figura l'abuso per necessità. Che c'entra, dunque, il condono?".

"E' assurdo finire nel tritacarne - rilancia Langella- solo perché ci si fa portatori delle richieste di migliaia di nostri concittadini che, in caso di demolizione, non avrebbero più un tetto sopra la testa. In Italia, nel silenzio compiacente dei cosiddetti 'difensori dell'ambiente', sono stati sanati abusi ben più gravi e clamorosi (in Toscana, a Roma e in Emilia solo per fare qualche esempio) di quelli realizzati in Campania". Ora, aggiunge ancora Langella: "dove sta scritto che stilare un elenco, dire: demoliamo prima la villa del boss o il grosso albergo fuorilegge, significhi legalizzare l'abusivismo?".

"Al di là di steccati e cieche scelte ideologiche - conclude il parlamentare di ALA - ritengo che regolamentare gli abbattimenti rappresenti, a mio giudizio, una scelta di legalità e di buon senso. Chi afferma il contrario mente, sapendo di mentire".


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