La dinamica della sparatoria, costata la vita a Giovanni e Roberto Scognamiglio, non è ancora chiara. Così come resta da appurare con certezza chi siano i tre killer dei due fratelli. Serviranno, infatti, i risultati dei prelievi delle tracce ematiche, ritrovate nella villetta di Traversa Andolfi, per confermare la presenza di Andrea Gallo (nella foto) nel gruppo di fuoco che ha sparato lo scorso venerdì notte. Da esaminare attentamente, inoltre, i video delle telecamere di sorveglianza, poste intorno alla villa, per stabilire il numero esatto di coloro che hanno partecipato al massacro. Col passare dei giorni, però, emergono nuovi inquietanti scenari.
Secondo indiscrezioni, le ogive estratte dall’addome del giovane, ancora piantonato in ospedale, sarebbero misteriosamente scomparse. Si teme addirittura possano esser giunte minacce, ad opera dei familiari di Gallo, rivolte ai due chirurghi, intervenuti sul ragazzo per salvargli la vita; minacce necessarie per far sparire le prove principali che avrebbero immediatamente inchiodato il 22enne.
Le coincidenze e gli indizi restano. La pistola dei fratelli Scognamiglio ha sparato tre colpi. Lo stesso numero di fori riscontrati sull’addome di Gallo. L’attività investigativa prosegue. Il gip Fiorentino, intanto, ha confermato lo stato di fermo in ospedale per Andrea Gallo.

Redazione