Ieri sera alla Trinità si è tenuta la presentazione del libro “Capitano Ultimo, la vera lotta alla mafia” della giornalista Angela Rossi. Oltre all’autrice dell’opera c’erano l’avvocato Francesco Alessandrella dell’associazione “Caffè letterario nuovevoci” e la partecipazione di Don Ciro Cozzolino, parroco della parrocchia SS Trinità, e il comandante del gruppo CC di Torre Annunziata Nicola Conforti. “E’ stata una bella sorpresa scoprire, oggi, a distanza di molti anni, i sentimenti e le sensazioni dell’ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina”. Così l’avvocato Alessandrella ha aperto la presentazione, accompagnando le sue parole con la proiezione di un video a riguardo. Dalle pagine del libro della Rossi si è scoperto un personaggio delicato ma forte, che non ha perso la sua spiritualità e il suo orgoglio di servitore dello Stato, nonostante non gli sia stato riconosciuto onore per aver catturato il latitante più pericoloso della storia della mafia italiana. Tra la Dottoressa Rossi e il ‘Capitano Ultimo’ è nata una vera e propria empatia, un rapporto profondo, questo si percepisce molto bene dalle pagine del libro. Il comandante Conforti soddisfa la sua curiosità e quella dei presenti ponendo alla scrittrice una domanda: “Perché l’ha chiamato proprio ‘ultimo’?”. “Per stare vicino e aiutare i diseredati, gli ultimi, devi sentirti ultimo anche tu- ha esordito Angela Rossi, riportando le parole dell’ufficiale- dopo il grande arresto, il colonnello de Caprio ha scoperto una nuova spiritualità fondando una casa famiglia per tutti gli sfortunati, con la speranza che la figura del carabiniere possa essere vista in un´altra luce, in quella amichevole” conclude. A chiudere la presentazione sono le parole di Don Ciro Cozzolino riportando la differenza fra legalità e giustizia, elogiando quell’uomo che in piccola parte ha liberato l’Italia da quella calunnia chiamata mafia.

Francesca Gara