D´Alessandro presenta Viaggio fantasy sulle orme di Remo Altavilla
05-06-2014 - Archivio Storico de Lo Strillone
Harry Potter? No grazie: chiamatelo Remo Altavilla. E lui il simpatico ed irresistibile protagonista dellultimo romanzo di Domenico DAlessandro, Remo Altavilla e le streghe di Malevento, edito per i tipi 0111edizioni nella collana LaVerde. Un racconto rigorosamente
made in Campania o meglio in Sannio, in cui, grazie a uno stile narrativo semplice ma efficace, si sviluppa una trama ricca di colpi di scena, con spunti a tratti ironici e divertenti, sempre piena di suspense, capace di tenere desta lattenzione del lettore dal primo allultimo capitolo.
Originario di Pompei (Napoli), docente di lingue e preside del liceo scientifico Caccioppoli di Scafati (Salerno), DAlessandro ha scelto di ambientare il suo racconto in una terra che in fatto di stregonerie non ha non ha nulla da invidiare alla celebre saga del maghetto di J. K. Rowling: Benevento, appunto. Laltra Benevento. Un mondo magico e pericoloso che si materializza tra le strade, le case e le viscere del capoluogo sannita.
Leroe-fanciullo partorito dalla fantasia del preside-scrittore è un ragazzo qualunque, costretto a misurarsi con i problemi di tutti i giorni. Noia compresa. Alle spalle ha due genitori apprensivi e superprotettivi, il solito bulletto che non gli dà tregua ed un paio di professoresse antipatiche che invece di proteggerlo quasi quasi fanno il tifo per i prepotenti della classe. Uno come tanti, insomma. Il classico compagno di banco che non ne azzecca una, neanche quando prova a difendersi.
Remo è un ragazzo dalla vita normale. Eppure in un sol giorno tutto cambia attorno a lui e quello che sembra incredibile si trasforma in realtà. Così, con una pattuglia di personaggi improbabili, il ragazzino parte alla scoperta delluniverso sotterraneo che si nasconde sotto le fondamenta di Benevento e si cimenta con un antico mistero da cui sembra dipendere il destino del mondo.
Una storia particolare e suggestiva, narrata con piena maestria da Domenico DAlessandro, il quale fa incetta di giochi di parole e citazioni storiche per dare il nome a luoghi, personaggi e intrugli magici citati nel romanzo. E il caso di Altavilla, ad esempio, cognome preso in prestito dal casato dei re Normanni. O il nome dato al velivolo che porta in salvo Remo ed i suoi amici, Watcher of the Skies tratto da un brano dei Genesis scritto sul tetto di un albergo di Napoli durante la tournée italiana della storica band britannica nel 1972. E ancora: come non citare la straordinaria galleria dei vari tè utilizzati da Bernardo, un altro dei protagonisti del romanzo, la cui etichetta sembra quasi suggerire le proprietà di cui queste bevande sono dotate? Il tè-mpestivo, ad esempio, il cui sorso permette di compiere rapidi balzi in avanti o allindietro. O il tè-lefono, infuso che aiuta a sentire meglio. E che dire, infine, del tè-nebra che rende invisibili chi lo sorseggia?
Ogni cosa, ogni aspetto del racconto viene descritto con una precisione che lascia il lettore a bocca aperta, lasciando che le caratteristiche fisiche e comportamentali dei vari personaggi insieme ai muri, alle scalinate ad ai palazzi della "Maleventum di sotto", si materializzino, come per magia, nel più incantevole e variopinto dei viaggi fantastici.
Originario di Pompei (Napoli), docente di lingue e preside del liceo scientifico Caccioppoli di Scafati (Salerno), DAlessandro ha scelto di ambientare il suo racconto in una terra che in fatto di stregonerie non ha non ha nulla da invidiare alla celebre saga del maghetto di J. K. Rowling: Benevento, appunto. Laltra Benevento. Un mondo magico e pericoloso che si materializza tra le strade, le case e le viscere del capoluogo sannita.
Leroe-fanciullo partorito dalla fantasia del preside-scrittore è un ragazzo qualunque, costretto a misurarsi con i problemi di tutti i giorni. Noia compresa. Alle spalle ha due genitori apprensivi e superprotettivi, il solito bulletto che non gli dà tregua ed un paio di professoresse antipatiche che invece di proteggerlo quasi quasi fanno il tifo per i prepotenti della classe. Uno come tanti, insomma. Il classico compagno di banco che non ne azzecca una, neanche quando prova a difendersi.
Remo è un ragazzo dalla vita normale. Eppure in un sol giorno tutto cambia attorno a lui e quello che sembra incredibile si trasforma in realtà. Così, con una pattuglia di personaggi improbabili, il ragazzino parte alla scoperta delluniverso sotterraneo che si nasconde sotto le fondamenta di Benevento e si cimenta con un antico mistero da cui sembra dipendere il destino del mondo.
Una storia particolare e suggestiva, narrata con piena maestria da Domenico DAlessandro, il quale fa incetta di giochi di parole e citazioni storiche per dare il nome a luoghi, personaggi e intrugli magici citati nel romanzo. E il caso di Altavilla, ad esempio, cognome preso in prestito dal casato dei re Normanni. O il nome dato al velivolo che porta in salvo Remo ed i suoi amici, Watcher of the Skies tratto da un brano dei Genesis scritto sul tetto di un albergo di Napoli durante la tournée italiana della storica band britannica nel 1972. E ancora: come non citare la straordinaria galleria dei vari tè utilizzati da Bernardo, un altro dei protagonisti del romanzo, la cui etichetta sembra quasi suggerire le proprietà di cui queste bevande sono dotate? Il tè-mpestivo, ad esempio, il cui sorso permette di compiere rapidi balzi in avanti o allindietro. O il tè-lefono, infuso che aiuta a sentire meglio. E che dire, infine, del tè-nebra che rende invisibili chi lo sorseggia?
Ogni cosa, ogni aspetto del racconto viene descritto con una precisione che lascia il lettore a bocca aperta, lasciando che le caratteristiche fisiche e comportamentali dei vari personaggi insieme ai muri, alle scalinate ad ai palazzi della "Maleventum di sotto", si materializzino, come per magia, nel più incantevole e variopinto dei viaggi fantastici.