I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata e della stazione di Boscoreale hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse oggi dal gip di torre annunziata e dal quello per i minorenni di Napoli su richiesta delle procure competenti.
Il provvedimento è stato notificato alle seguenti 7 persone, già detenute in carcere:
Gerardo Colantuomo, 20 anni, residente a Boscoreale in via promiscua, già noto alle forze dell´ordine;
Angelo Colantuomo, 27 anni, residente a Boscoreale in via promiscua, fratello di Gerardo e già noto alle forze dell´ordine;
Francesco Sorrentino, 24 anni, residente a Boscoreale in via Settetermini, già noto alle forze dell´ordine;
Antonio Sorrentino, 20 anni, residente a Boscoreale in via Settetermini, già noto alle forze dell´ordine e fratello di francesco;
Antonio Cirillo, 25 anni, residente a Torre Annunziata in via Roma, già noto alle forze dell´ordine;
Annunziata Colantuomo, 35 anni, residente a Boscoreale, sorella di Angelo;
Rosa Intagliatore, 54 anni, residente a Boscoreale, madre di Angelo, Gerardo e Rosa Colantuomo.
Analogo provvedimento è stato emesso dalla magistratura per i minorenni di Napoli a carico di un 17enne tradotto all’ipm di Airola (BN).
Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio, lesioni aggravate, porto abusivo di armi, estorsione e usura ai danni di una 47enne.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di risultanze investigative dell’arma che nell’immediatezza del ferimento delle due donne avevano effettuato perquisizioni per blocchi di edifici e vincendo l’omertà delle vittime, dimoranti in un rione popolare di Boscoreale, erano riusciti da subito a identificare, individuare e bloccare i 6 soggetti appartenenti al gruppo di fuoco che nella serata del 25 luglio avevano sparato numerosi colpi di pistola contro l’abitazione della vittima ferendola a una spalla e a scoprire il motivo dell’azione criminosa: il mancato pagamento di rate di un debito di 3.000 euro che la vittima aveva contratto nel 2012 e che aveva difficoltà a restituire con un tasso usuraio del 400% annuo, tant’è che c’erano stati una serie di pregressi episodi di minaccia e violenza ai suoi danni.