Doveva essere una normale riunione quella che si svolta ieri sera per ristabilire gli “equilibri” all’interno delle commissioni consiliari, invece è servita a gelare il clima di entusiasmo nella nuova maggioranza. Alcuni consiglieri, tra cui Lello Di Donna, l’hanno disertata a dimostrazione che la saldatura, sulla base del programma, del nuovo gruppo che sostiene Starita non ha una tenuta solida.
Semplificando: non tutti i partiti o i soggetti sono rappresentati nel nuovo governo cittadino.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - “Con la figura del Presidente del Consiglio hanno cercato di proporre qualcosa che non è spendibile”, ha commentato lo stesso Di Donna, per il quale “occorreva dare pari dignità e visibilità a tutte le forze presenti in maggioranza facendo leva su posizioni immediatamente disponibili, come quelle degli assessori, tenendo fuori da questa logica il ruolo di garanzia del Presidente”.

Sul ruolo oggi occupato da Ciro Portoghese si gioca la partita delicata della maggioranza. Fra due giorni, nella prossima seduta del consiglio comunale, dovrebbero essere messe ai voti le modifiche che permettano in futuro di sfiduciare il presidente dell’assise cittadina, ma la soluzione non sembra affatto immediata. Occorrono infatti 17 voti favorevoli per apportare tali modifiche ma non è detto che si raggiungerà il quorum. “Se non ci saranno questi numeri, cosa si farà? Si apre già una crisi in una maggioranza che ha appena pochi giorni?” Si chiede Di Donna.
I numeri parlano chiaro: i partiti rappresentati in giunta contano su 12 consiglieri, più il voto del sindaco, fatto salvo defezioni dell’ultimo minuto che, secondo indiscrezioni, potrebbero esserci sul voto al regolamento del consiglio comunale.

“Stiamo assistendo ad un vero sconvolgimento del voto dell’elettorato che si è espresso appena due anni fa”, continua Di Donna. “Oggi il potere è detenuto completamente dai partiti che hanno perso le elezioni, mentre quelli che le hanno vinte sono stati messi ai margini”. La soluzione sembra essere solo una: “il PD o Nuovo Centro devono cedere un assessore per dare pari dignità a tutti”.

DIRIGENTI COMUNALI – La partita continua anche sul fronte delle nomine dei dirigenti comunali. “Il 31 scade il mandato dell’ingegner Di Giovanni ma noi non sappiamo nulla, nonostante siamo parte della stessa maggioranza. Immagino, quindi, che è già pronto il nome di un dirigente, ma con chi è stato condiviso? Impossibile saperlo”, conclude Di Donna.


Raffaele Perrotta