Giuseppe Ammendola, 41enne scrittore di Torre Annunziata, ha lasciato la sua terra da giovane. Aveva esattamente 22 anni, quando decise di trasferirsi prima a Bologna, poi ad Alessandria e Lodi. Infine, la scelta più ardua: stabilirsi nella Francia del sud, a 50 km da Tolone, vicino Marsiglia. “Ero curioso di capire come girasse davvero il mondo aldilà dei piccoli confini torresi”, commenta l’autore oplontino, giunto alla pubblicazione del suo secondo romanzo. Dopo il fortunato esordio con “Rivoglio il mio bidè”, Ammendola prova di nuovo a stupire con “Il cuore della luna”, edito dalla piccola Casa modenese “Infinito”.
Il sottotitolo prescelto, per la sua seconda fatica letteraria, è emblematico. Quasi autobiografico, sotto certi aspetti: ‘Ho un biglietto di sola andata. Vedrò se e quando tornare’, è infatti scritto in bella vista. Proprio lì, in copertina. Eppure Giuseppe, nonostante il successo raggiunto (il romanzo verrà ospitato, dopo la presentazione del prossimo 23 giugno, a Napoli, anche al Salone Internazionale del Biologico di Bologna, ndr), non ha affatto dimenticato le sue umili origini, approfittando dell’intervista concessa a ‘Lostrillone’ per lanciare un chiaro messaggio ai giovani di Torre Annunziata. Quella che, in fin dei conti, resta la sua amata terra: “La nostra è una città piena di ostacoli. Ogni giorno – prosegue l’autore – soprattutto i ragazzi si scontrano con istituzioni assenti che non aiutano, di certo, l’emersione e la crescita delle loro ambizioni. Tuttavia, penso che questa miriade di difficoltà sia formativa. Per questo dico ai miei concittadini di non demordere e di credere soprattutto nella cultura. Leggete tanto. Non ve ne pentirete”.
Animalista e vegeteriano convinto, Giuseppe apre il suo romanzo con la simbolica scelta di una favola. Protagonisti, un leone ed una antilope che, contrariamente alle dure leggi imposte da Madrenatura, stringeranno col passare del tempo una forte amicizia. Un altro messaggio, nemmeno troppo velato, da interpretare come evidente invito alla pace ed alla fratellanza. “Penso che il segreto della felicità si nasconda nell’inseguire e raggiungere le piccole cose – commenta ancora Ammendola - . Prendersi cura di sé con gesti quotidiani come fare sport, rispettare la natura ed il prossimo, mangiare sano. Il resto viene di conseguenza”. Tornerà a Torre il prossimo 19 giugno. Una breve sosta prima del tour di presentazione de “Il cuore della Luna”. “Quando rientro in città – conclude – mi stupisce sempre quella sorta di teatro melodrammatico che ritrovo in strada. La peculiarità di noi torresi? L’ironia che ci appartiene, da sempre, e che gelosamente conservo”.

Salvatore Piro