"Questo ddl di riforma costituzionale non è nato in Parlamento. Abbiamo appreso dalla stampa dell´avvenuto patto del Nazareno che era prima un patto sulla legge elettorale e poi si è saputo, sempre in maniera vaga, essere anche un patto sulla riforma costituzionale. Dunque, questa proposta di legge già nasce con dei contorni nebulosi e fuori dal contesto parlamentare e politico". Così il senatore Vincenzo D´Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, eletto in Campania nelle liste di Forza Italia, intervenendo in Aula sul ddl Riforme. "Noi qua dentro, e in questo ha ragione la senatrice De Petris - ha aggiunto -, abbiamo due convitati di pietra, che sono i due sottoscrittori del patto: di cui il primo non è mai stato eletto e il secondo non è più senatore. Quindi usare il termine di riforma extraparlamentare, ovvero nata in luoghi e tra persone che sono fuori dal Parlamento, non è usare un´aggettivazione dispregiativa o mendace. Se fosse nata l´idea di riforma all´interno di questa Camera d´altronde credo che nessuno si sarebbe potuto dimenticare di una legge votata nella XVI Legislatura a larghissima maggioranza e su quella si sarebbe potuto discutere. Noi oggi ci stiamo opponendo perché il niente è meglio del peggio. Delle due l´una: o il Senato non serve e lo si chiude oppure se c´è il Senato qualunque siano i suoi compiti e le funzioni l´unica aggettivazione alla quale non si può rinunciare è l´elezione a suffragio diretto dei componenti".