Al secondo giorno di assemblea l’amministrazione decide di anticipare all’11 novembre la contrattazione sulla vigilanza e il sindacato e la RSU sospendono l’assemblea già indetta per domani.

“L’anticipazione della contrattazione per la riorganizzazione del servizio di vigilanza per noi significa risolvere prima uno dei problemi più importanti che serve a garantire la sicurezza dei siti archeologici e assicurare l’apertura di tutte le domus agibili – affermano le tre sigle sindacali - Tra le prime cose da risolvere è l’equa distribuzione del carico di lavoro del personale, individuando il parametro di riferimento al quale riferirsi per l’assegnazione delle zone da vigilare. Molte volte abbiamo ribadito che bisognava distribuire in maniera imparziale ed equa i carichi di lavoro, oppure, in alternativa, riconoscere e concedere maggior compensi a coloro che durante l’espletamento del proprio servizio sono soggetti ad un maggior carico di lavoro”.

“A Pompei – continuano FLP, UNSA e RSU - il personale di vigilanza è sfiancato dal sovraccarico di lavoro, perché, quotidianamente, ai custodi in servizio sono assegnate fino a tre zone di guardia, equivalenti ad un’area di circa 35mila mq., pari a 31,2 superiori ai parametri di lavoro assegnato al personale in servizio in altri siti, riuscendo comunque a garantire l’apertura dell’area archeologica 365 giorni l’anno, il tutto a parità di stipendio e compensi accessori con chi lavora molto meno e in ambienti climatizzati”.

Tra le necessità è stata segnalata anche il completamento dell’adeguamento dei corpi di guardia alle norme di igiene e sicurezza, previste dalla 81/08, arredandoli decorosamente.