Con l’incontro di ieri sera si è chiuso il lungo periodo di transizione che porterà all’avvio della “fase nuova” con l’approdo del sindaco Starita nel Partito Democratico.
L’incontro del PD su “Le nuove misure fiscali del governo Renzi” ha visto la partecipazione del consigliere regionale Topo, i deputati Paolucci e Valente, il senatore Cuomo, il segretario provinciale Carpentieri e la presenza di molti volti che hanno animato la politica torrese negli ultimi venti anni. C’era l’ex sindaco Monaco, i candidati sindaci Gagliardi e Sica, il consigliere Ascione e Cirillo, l’ex segretario di SeL Manna, l’ex segretario del PdCI Civaro e come ospite d’onore della serata Giosuè Starita.

La discussione su i nuovi piddini è stata il leitmotiv del dibattito, dove il tema vero è proprio è passato in second’ordine. Nonostante qualche critica o precisazione, alla domanda “il matrimonio tra PD e Starita è finalmente concluso?” sia il diretto interessato, il sindaco, che il segretario Carpentieri hanno risposto in coro “si”.
“Possiamo annunciare una svolta – ha detto Passeggia all’apertura dei lavori – con l’adesione di alcune persone che scelgono di militare nel PD. Stiamo lavorando per un partito forte che si candida a governare la città per i prossimi anni e già dalle prossime settimane”. Una precisazione opportuna per chi, distrattamente, si fosse perso la lettera di Starita che giorni fa ha preparato il terreno per il grande avvenimento di stasera.

A sottolineare l’importanza del momento anche Massimo Paolucci sostenendo che “siamo un grande partito che si è assunto le proprie responsabilità e con questa sera fa un grande passo avanti”.
Il consigliere Ricciardi, a proposito del primo cittadino, definendolo già il “nostro sindaco”, a dimostrazione di una pace avvenuta, ha parlato “di un passo in avanti il fatto che (Starita, nrd) è convinto di questa scelta. Non si può fare a meno di riconoscere che le cose scritte dal sindaco sono di alto impatto, anche se ci sono forze critiche interne al partito. Per aprire la fase nuova occorrono diversi presupposti: una giunta di alto profilo e la non presenza di Centro Democratico”.

A chiudere i lavori è stato lo stesso segretario provinciale Venanzio Carpentieri che ha paragonato “le considerazioni di Starita a quelle del nostro governo. Il sindaco ha individuato nel PD il partito guida per la svolta amministrativa”. Carpentieri ha dispensato, nel corso del suo intervento, molti messaggi a Startitae ponendosi dalla parte del primo cittadino si è chiesto se “il partito è in grado di rappresentare ciò che crede il sindaco. È una sfida al PD: la responsabilità di essere nel concreto partito guida e di governo”.

Insomma, pace fatta, Starita è nel PD con la benedizione di tutto il partito. O quasi.


Raffaele Perrotta