BOSCOTRECASE. Rapine e spaccio di droga nel Vesuviano: chi sfuggì all'ultimo blitz contro i Gallo-Limelli-Vangone si costituisce in carcere. E' Michele Garofalo, 31enne con precedenti di Castellammare di Stabia, conosciuto come 'o polak. L'uomo, ricercato da due giorni e sentitosi braccato dai carabinieri, si è consegnato spontaneamente nella tarda serata presso la casa circondariale di Fuorni (Salerno).

Michele Garofalo, accusato di spaccio di stupefacenti, si era reso irreperibile lo scorso 27 aprile. Giorno in cui i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata (comandante Andrea Rapone) e della stazione di Trecase (maresciallo Antonio Tiano - vice Claudio Milito) diedero esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale oplontino, a carico di undici persone (nove maggiorenni), accusate di far parte di un presunto gruppo criminale vicino al clan Gallo-Limelli-Vangone: spaccio di 'coca' e marijuana (l'inchiesta ha documentato 180 episodi di cessione, sequestrate 300 dosi circa di droga) è l'accusa per tutti.

Indagati anche Antonio e Giuseppe Vangone, di 31 e di 25 anni, rispettivamente figlio e nipote del capoclan Andrea. Il blitz delle forze dell'ordine, con i successivi arresti, era scattato in seguito alla denuncia per rapina di uno smartphone, presentata nel 2015 in caserma da un rifugiato politico del Gambia. Denuncia che ha condotto i carabinieri a scoprire il ricco giro di spaccio, legato proprio ad uno dei rapinatori minorenni. 

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