Nell’ambito dell’esecuzione delle 69 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di un' inchiesta sul clan Zagaria, risulterebbe sotto inchiesta anche l’appalto per un impianto di cremazione al cimitero di Pompei.

I reati contestati a vario titolo sono di corruzione, turbativa d' asta e concorso esterno in associazione mafiosa. L'indagine è condotta da un pool di cinque pm della Dda (Maresca, Giordano, Landolfi, Sanseverino, e D'Alessio) e coordinata dal procuratore aggiunto Borrelli.

Un "sistema" realizzato da parte di un gruppo di colletti bianchi in grado di incidere "in modo determinante" sull'aggiudicazione di gare d'appalto a favore di imprese predesignate riconducibili a personaggi del clan dei Casalesi. E' l'accusa al centro dell'inchiesta che ha portato stamane, oltre all’arresto dell’ex assessore al turismo Pasquale Sommese e dell’ex sindaco di Pompei Claudio D’Alessio, anche una serie di appalti, tra cui alcuni lavori alla mostra d’Oltremare di Napoli, alcuni lavori per l'Azienda regionale diritto allo studio (Adisu), la seconda università di Napoli, un appalto per il nuovo museo archeologico di Alife e l’impianto di cremazione al cimitero di Pompei.

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