Castellammare. Estorsioni in Fincantieri: al via il processo per Tonino Vollono, Francesco Amoroso, Catello Schettino e i fratelli Catello e Ferdinando Scarpato, i cinque tra operai e sindacalisti accusati di aver taglieggiato alcune ditte subappaltatrici dell'indotto legato alla spa di cantieri navali (parte civile in tribunale).

L’ACCUSA. Il 29 giugno scorso, 6 ordinanze di custodia in carcere colpirono altrettanti tra dipendenti e sindacalisti della Fincantieri di Castellammare di Stabia. Secondo la ricostruzione del pm si arrivò persino a scioperi “pilotati”, motivati solo all’apparenza dal mancato pagamento degli stipendi, ma in realtà finalizzati alla paralisi. Il tutto in cambio di un posto di lavoro per amici e parenti. Già 6 mesi prima, in seguito ad un'indagine interna, Fincantieri aveva licenziato tre operai indagati per lo stesso reato.

IL ‘COLPO DI SCENA’. Processo ieri al via con un primo colpo di scena. La difesa di Ferdinando Scarpato, rappresentata dal legale Antonio De Martino, ha chiesto e ottenuto dal giudice l’acquisizione di nuovi elementi di prova. Fiumi di intercettazioni mai entrate nel fascicolo d’inchiesta, oltre al “report” degli spostamenti e all’acquisizione delle immagini relative all’ingresso e all’uscita dai cancelli Fincantieri di una misteriosa “Fiat 500”. File audio e video compresi nel periodo 30 aprile 2014 – 14 gennaio 2015. Sarà il dottor Antonino Cupperi, noto perito fonico di Napoli, ad ascoltare gli audio per trascriverli.

LA CONDANNA. Il 10 maggio scorso – in uno stralcio del procedimento principale - era arrivata la condanna a 4 anni e 6 mesi per l’operaio Nicola Tramparulo. Il dipendente era accusato della minaccia con pistola ai danni di un imprenditore, perché assumesse in Fincantieri le persone che gli sarebbero state indicate dal sindacalista suo parente Tonino Vollono.

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