Associazione per delinquere finalizzata al commercio di banconote false: 8 gli arresti (2 in carcere - 3 ai domiciliari - 3 destinatari di obbligo di firma) eseguiti oggi dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli (colonnello Giovanni Salerno) e del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma (colonnello Ugo Poggi), in collaborazione con la Policia spagnola e l'Europol. La base del traffico internazionale di monete contraffatte era a Castellammare di Stabia.

L'intera organizzazione, che ruotava attorno allo stabiese Carmine Guerriero, si serviva del "deep web" per la compravendita e i pagamenti avvenivano in "bitcoin", moneta virtuale poi scambiata in alcuni istituti bancari di Malta. Per le indagini - coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata - il sodalizio delinquenziale individuava i clienti finali, pubblicando annunci riguardanti la vendita di banconote contraffatte (di 20 - 50 e 100 euro) su un sito del "deep web", la parte "invisibile" di internet utilizzata dagli esperti del crimine informatico anche per il commercio d'organi di neonati, delle patenti di guida e di permessi di soggiorno falsi.

I soldi contraffatti, nascosti anche nei libri, arrivavano fino in Spagna, Portogallo, Olanda, Svezia, Lituania, Slovenia, Austria. Le banconote facevano il giro di mezza Europa, attraverso migliaia di spedizioni con semplici distributori come Dhl. Nel relazionarsi con la clientela, Carmine Guerriero, ritenuto dagli inquirenti a capo del sodalizio criminale, e vero genio del business in "deep web", per garantirsi l'anonimato utilizzava diversi "nickname".

Tra questi anche il nick "Napoli Group", un vero e proprio marchio di garanzia. Il "nick" viene infatti utilizzato dalla Banca d'Italia per indicare l'ottima fattura della falsificazione di banconote. I soldi, stampati nell'hinterland napoletano, venivano acquistati anche dai trafficanti colombiani di monete false. Al Guerriero sono stati sequestrati 2 pc. Ma solo uno, al momento, è stato decriptato. Complessivamente, il valore facciale delle sole banconote false, sottoposte a sequestro al termine dell'operazione, ammonta a oltre 150 mila euro.


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