“Dacci i soldi sennò ti diamo fuoco con l’alcool”. Con questa frase veniva minacciata più volte Teresa Mariano, la professoressa in pensione che, nella notte dello scorso 25 febbraio, è stata vittima di una rapina nella propria abitazione. La donna, nella sua seconda deposizione ai carabinieri di Pompei, ha raccontato i dettagli di quanto avvenne quella notte. A pronunciare questa frase, secondo quanto riferito da Michele Robustelli (uno della gang già in carcere dallo scorso maggio per un’altra rapina, e che ha deciso di collaborare con gli inquirenti) sarebbe stato Massimo Memoli, uomo ritenuto tra i più attivi del commando. Quest’ultimo è entrato all’interno dell’abitazione assieme ad Aniello D’Auria e Ferdinando Manzo, mentre Armando Vitiello e Giuseppe Annarumma hanno fatto rispettivamente da ‘basista’ e ‘palo’. 

IL RACCONTO. L’anziana 73enne espone con estrema precisione i momenti dopo il brusco risveglio. “Erano in tre ed hanno fatto irruzione a volto coperto. Uno di corporatura era più esile, mentre gli altri due erano più alti e vigorosi. Proprio per questa loro caratteristica penso che la loro età si aggirasse attorno ai 25 anni”. L’insegnante mariana ha avvertito qualche lieve sofferenza durante la rapina. “Uno di loro è stato tutto il tempo al mio fianco e quando mi ha visto in difficoltà mi ha tolto lo scotch dalla bocca, intimandomi di non urlare sennò mi avrebbe sparato con una pistola. Poi ce n’era un altro che mi minacciava di continuo dicendomi che se non avessi dato i miei soldi mi avrebbe dato fuoco con l’alcool.

PENSAVO FOSSE ORO..INVECE ERA BIGIOTTERIA. Non avvistando contanti in casa, il commando vira su oro e gioielli, “chiedendomi – riferisce la signora – dove lo tenessi conservato. Dopo un po’ mi hanno violentemente ammonito perché avevano scoperto degli oggetti che erano convinti fosse oro, ma che in realtà era solo bigiotteria, senza valore”. L’anziana 73enne espone con estrema precisione i momenti dopo il brusco risveglio. “Erano in tre ed hanno fatto irruzione a volto coperto. Uno di corporatura era più esile, mentre gli altri due erano più alti e vigorosi. Proprio per questa loro caratteristica penso che la loro età si aggirasse attorno ai 25 anni”. L’insegnante mariana ha avvertito qualche lieve sofferenza durante la rapina. “Uno di loro è stato tutto il tempo al mio fianco e quando mi ha visto in difficoltà mi ha tolto lo scotch dalla bocca, intimandomi di non urlare sennò mi avrebbe sparato con una pistola. Poi ce n’era un altro che mi minacciava di continuo dicendomi che se non avessi dato i miei soldi mi avrebbe dato fuoco con l’alcool.

PENSAVO FOSSE ORO..INVECE ERA BIGIOTTERIA. Non avvistando contanti in casa, il commando vira su oro e gioielli, “chiedendomi – riferisce la signora – dove lo tenessi conservato. Dopo un po’ mi hanno violentemente ammonito perché avevano scoperto degli oggetti che erano convinti fosse oro, ma che in realtà era solo bigiotteria, senza valore”.


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