“È ormai chiaro che si tenta da tempo di scaricare ogni responsabilità sugli addetti alla vigilanza per ogni evento negativo che accade all’interno dell’area archeologica, dalla caduta dei muri ai furti. Invece di difenderli ed elogiarli perché ogni giorno fanno i conti con un pubblico sempre più numeroso, come nelle domeniche gratis, con tutte le aperture straordinarie e con aree vastissime da sorvegliare a causa di un numero sempre più ridotto di addetti per via dei pensionamenti”.

Lo hanno detto, attraverso una nota congiunta, Laura Luongo, Dora Spano, Maria Rosa Rosa, Michele Cartagine e Nicola Mascolo a capo dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Unsa ed Flp, dopo la divulgazione della notizia sulla sparizione di una borchia di bronzo dalla mostra “Pompei ed i Greci” attiva nella Palestra Grande degli Scavi.

“La realtà è che – continuano - al di là degli annunci mediatici, c’è una totale inadeguatezza di tutto l’apparato tecnico ed amministrativo di questa Soprintendenza a far fronte a tutte le iniziative, dall’accresciuto numero dei visitatori ai tanti progetti portati avanti con il Grande Progetto Pompei. Si è pensato di far fronte con copiose assunzione di personale appartenente a società in house e a personale con contratti di consulenza a scapito del personale di ruolo, maggiormente qualificato e che costa anche la metà all’Amministrazione, che si è visto quasi totalmente messo da parte, senza incarichi o con incarichi modesti, contro la molteplicità di incarichi e responsabilità affidate a personale esterno”.

Ma questo, a quanto pare, è soltanto uno dei problemi per i quali i sindacati hanno indetto lo stato di agitazione di tutto il personale. Perché pare che, come affermato anche l’architetto Paolo Mighetto, responsabile della mostra in oggetto, sarà difficile risalire ai responsabili del furto perché nella saletta che ospitava la borchia in bronzo che decorava il palazzo italico del VI secolo avanti Cristo, di Torre di Satriano non c'è videosorveglianza.

“Come si fa – sostengono - a dire che il furto è avvenuto di notte o di giorno quando all’interno dell’area della Mostra il sistema di allarme e di videosorveglianza non sono collegati con la Sala regia della Soprintendenza? Ci auguriamo che la Procura faccia presto chiarezza, così come ha fatto per il muro caduto qualche mese fa, e che individui al più presto responsabili e responsabilità”.

Nel frattempo, si sa che la scoperta del furto è stata rilevata nella serata del 17 maggio, alle ore 19.15 circa ma risulta difficile stabilire l’orario e il giorno in cui sia stato commesso.

È chiaro – sostengono gli esponenti del sindacato Confsal Unsa - che il furto non è stato commesso di notte perché non sono stati rilevati segni di infrazione; inoltre, riteniamo inimmaginabile che un ladro si intrufoli di notte, senza essere rilevato dalle telecamere e, tra l’altro, solo per rubare una  borchia di bronzo anziché tutti gli oggetti preziosi esposti. Ed è per questo che penso si sia trattato di una bravata commessa, piuttosto, di giorno in un momento di confusione per la forte affluenza turistica, come ordinariamente capita nelle prime domeniche del mese. Di conseguenza, non reputiamo condivisibile dichiarazione attestanti che il furto sarebbe stato commesso di notte. Tale affermazione ha forse solo lo scopo di gettare dubbi e ombre sul personale di ruolo col probabile intento di difendere il personale dell’Ales. Di fatto – continuano - il furto della borchia riaccende il problema della sicurezza nell’area archeologica e produce  un notevole danno d’immagine ai nostri Scavi, sui quali  tanti soggetti esterni vorrebbero mettere le mani, approfittando anche del farraginoso sistema organizzativo del Parco archeologico. Fatti di tale gravità aprono scenari preoccupanti su come sono custodite le preziose testimonianze archeologiche pompeiane, feriscono ancora un volta il personale del sito di Pompei e il patrimonio culturale italiano, trattandosi, di un oggetto antico e, dunque, di valore inestimabile. Speriamo che, come capitato con il crollo del muro, la Procura di Torre Annunziata concluda rapidamente le indagini al fine di risalire  al responsabile e alle responsabilità del furto”.

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