"Gli uomini passano, ma le idee restano. E’ questo il messaggio più importante che mio fratello abbia mai potuto lasciare ai giovani di oggi, per proseguire e dare forza alla lotta contro la criminalità”.

E’ questo il messaggio di Maria Falcone, sorella del Giudice Giovanni Falcone, ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. Lo ha fatto nel corso dell’incontro tenutosi nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale “Marconi” di Torre Annunziata.

L’evento, dal titolo "Gli uomini passano, le idee restano..." è stato un momento di ricordo e di confronto tra associazioni, dirigenti delle Forze dell’Ordine e rappresentanti della Giustizia per ricordare uno dei motti che hanno scolpito le gesta di chi ha dato la propria vita per sconfiggere la criminalità organizzata.

“Una delle idee di Giovanni – ricorda la sorella Maria, presidente della fondazione che porta il suo cognome – è che la Mafia è un fatto culturale e, come tale, bisogna che i giovani cambino atteggiamento nei loro confronti, superando indifferenza ed omertà”.

Ha lavorato a lungo l’istituto per far sì che questo evento prendesse vita: nel corso del confronto è stato anche proiettato un documentario, dal titolo "Per Falcone", prodotto da Rai Educational, un ritratto inedito della vita e dell'impegno del giudice Giovanni Falcone, a cura di Vittorio Rizzo, cove narrante Luigi Lo Cascio, musiche Nicola Piovani. “Un incontro determinante – ha spiegato la Maria Boccia, docente dell’Istituto ed organizzatrice dell’evento – per diffondere la cultura della legalità non solo in questa scuola ma anche in questo quartiere, che ha bisogno di determinati modelli da seguire per continuare  la lotta alla criminalità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione: “Dopo la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, lo Stato ha reagito creando una legislazione più efficace nel contrasto alla mafia. Per questo motivo dobbiamo sempre tenere a mente il sacrificio compiuto da questi eroi”.

E proprio dai sacrifici cui fa riferimento il primo cittadino oplontino che i giovani dovranno ripartire. Curioso il fatto che, proprio oggi ricorrono i 40 anni esatti dal rapimento di Aldo Moro, in cui persero la vita 5 agenti delle Forze dell’Ordine. Un’altra data che ha segnato un’epoca: “E’ vero – sottolinea il sindaco Vincenzo Ascione – che ci sono i Magistrati che rappresentano lo Stato, ma ci sono anche le Forze dell'ordine che erano lì non per essere uccise ma semplicemente per compiere il proprio dovere. Ai giovani va chiesto proprio questo: svolgere bene il proprio dovere”.

“Anche qui a Torre Annunziata – ha concluso Maria Falcone, sorella del compianto Giudice – ci sono date che hanno funestato questa comunità e messo in discussione la figura dello Stato. Ma è importante parlarne soprattutto con i giovani per far capire loro quanto può valere l’insegnamento, e la ribellione agli atteggiamenti mafiosi”.

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