“Il Pd e la Lega non sono alleati a Torre Annunziata”. E’ quanto afferma il sindaco Vincenzo Ascione che, con una nota stampa, interviene sulla notizia riportata ieri dal nostro giornale, relativamente all’adesione al partito di Salvini di Mauro Iovane, consigliere comunale eletto con la civica 3C.

Un caso nazionale, unico in Italia, che ad oggi vede nella stessa coalizione sia i Dem che il partito del Carroccio. “Ho appreso solo ieri dell’adesione del consigliere Iovane alla Lega – afferma il primo cittadino Ascione - Tale passaggio, inoltre, sarà ufficializzato lunedì 16 luglio. In merito a tale decisione al momento non ho nulla da aggiungere, se non attendere lo svolgimento del prossimo interpartitico dove tutte le forze politiche di maggioranza saranno chiamate a discutere della questione. Quello che però mi preme sottolineare, invece, è che non c’è alcuna alleanza tra Pd e Lega, come erroneamente riportato da qualche organo di stampa. L’unico elemento di novità – conclude Ascione - è l’ingresso della Lega in consiglio comunale”.

 

Capiamo l’imbarazzo del sindaco Ascione sulla vicenda ma, ad oggi, nonostante le smentite, il Pd e la Lega si trovano nella stessa maggioranza. E lo sarà fino a quando il consigliere Mauro Iovane, che legittimamente ha fatto la sua personale scelta, non verrà messo alla porta. Non perché ha improvvisamente contratto la lebbra, ma semplicemente perché il sistema di valori e l’identità culturale del Partito Democratico e della Lega di Salvini non sono conciliabili. Non bisogna aspettare un interpartitico per capire questo. E’ gravissimo, secondo il nostro parere, che un sindaco, alla guida di una coalizione di centrosinistra, commenti una notizia del genere con un blando “Non ho nulla da aggiungere”.

Ci sono momenti della vita politica in cui certe decisioni vanno prese subito in modo chiaro e netto. Il sindaco Ascione ha tutto il diritto (ma soprattutto il dovere) di dare un indirizzo politico alla sua maggioranza. Anche lanciando un segnale preciso come quello di dire a Iovane che è fuori dalla coalizione se aderisce alla Lega. A costo anche di perdere un voto in consiglio comunale. Il sindaco, rimandando ogni decisione al tavolo interpartitico, si comporta come il premier Conte che (purtroppo per noi!) chiede il permesso a Salvini e Di Maio per parlare. 

Secondo il nostro modesto punto di vista, quando Iovane ha comunicato al primo cittadino la sua decisione, la risposta del sindaco non doveva essere “Ne discutiamo all’interpartitito”. Il sindaco avrebbe dovuto rispondere “Se aderisci alla Lega, sei fuori dalla maggioranza”. La coerenza, la serietà, la determinazione alla lunga pagano.

(c.g.)


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