Il 21 novembre del 1908 nacque uno dei simboli di Torre Annunziata: il Savoia. Il club biancoscudato non rappresenta solo una squadra di calcio, ma è una vera e propria fede, seconda solo alla Madonna della Neve. Da oltre un secolo il vecchio scudo sabaudo fa ancora tremare il cuore a tutti i torresi. Anche, e forse di più, alle migliaia di "oplontini emigranti" in giro per il mondo, che farebbero pazzie pur di vederlo splendere sempre più in alto.

Questa mattina il Savoia si è svegliato con un anno in più, ma più bello, come non lo si vedeva da tempo. La sconfitta in Coppa di Pomigliano non può rovinare un anno (solare) partito male e finito con grandi speranze. Merito soprattutto dell’arrivo di Lazzaro Luce, che ha portato una ventata d’entusiasmo all’intero ambiente. Ecco perché questo campionato, da poco cominciato, è diverso rispetto agli altri. Le crisi societarie e le umiliazioni degli anni scorsi sembrano un lontano ricordo.

Il Savoia s’è rifatto il trucco e sembra pronto ad abbandonare i dilettanti e tornare nelle categorie che più gli competono. Come ad ogni compleanno che si rispetti, il festeggiato deve essere onorato con un regalo. Ma quale sarebbe il dono migliore da ricevere per il Savoia? Probabilmente nessun regalo sarebbe gradito quanto il ritorno di Lazzaro Luce, perché nemmeno la promozione in Lega Pro avrebbe senso senza colui che ha rimesso in moto la passione di tutta Torre Annunziata. Una passione che dura da centocinque anni e che non finirà mai…

Catello Germano
Salvatore Piro
Gianluca Buonocore
Angelo Riso