Ieri, domenica 16 gennaio, alle ore 19:00 è stato presentato presso lo spazio “Officina Democratica” il libro La Ferita - racconti per le vittime innocenti della camorra- curato dal drammaturgo Mario Gelardi per la casa editrice “Ad est dell’equatore”, con testi Riccardo Brun, Raffaele Cantone, Daniela De Crescenzo, Rosario Esposito La Rossa, Mario Gelardi, Ciro Marino, Giuseppe Miale di Mauro, Angelo Petrella, Peppe Ruggiero, Roberto Russo, Conchita Sannino, Daniele Sanzone, Roberto Saviano..
La raccolta vanta una prefazione a cura del magistrato Raffaele Cantone, dal titolo significativo Eroi per caso ed una postfazione a cura di Don Tonino Palmese, intitolata Per non dimenticare tutti gli altri. I ricavati delle vendite del libro, già insignito del premio Nisida, saranno devoluti alla cooperativa “Le terre di Don Peppino Diana”. Alla presentazione hanno preso parte Mario Gelardi (drammaturgo), Giuseppe Gaudino (attore), Giuseppe Miale di Mauro (attore e scrittore), Beatrice Federico (moglie di Raffaele Pastore).

Il dibattito capita in una città teatro di scontri, di morte, di minacce continue ed attacchi senza quartiere alle istituzioni che fanno temere un nuovo scenario stile anni Ottanta. Ma principalmente capita nel momento in cui San Giorgio a Cremano e la comunità tutta si stringono attorno al dolore dei familiari di Vincenzo Liguori, barbaramente trucidato il 13 gennaio scorso, perché spettatore di un’esecuzione della malavita organizzata. Uno scenario che deve indurre alla difficile ma auspicabile riflessione bipartisan, oltre ai convenevoli di rito. Lo stesso stato di allarme che ha spinto migliaia di giovani a manifestare per le strade di Napoli il 25 marzo del 2009, grazie a Libera e a Don Ciotti, come ricorda nella prefazione del libro Corrado Gabriele Assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione della Regione Campania.
La serata Stabiese è iniziata con un doveroso omaggio a Giancarlo Siani, giornalista de “Il Mattino” assassinato nel settembre del 1985 dai sicari del clan di Lorenzo Nuvoletta. La voce di Giuseppe Gaudino recita il racconto Impercettibili sfumature brano tratto da La Ferita, dedicato a Giancarlo e nato dalla penna del giovane scrittore Angelo Petrella. In un originalissimo sovvertimento letterario gli ultimi giorni del giovane giornalista sono descritti dai suoi occhiali che per anni lo hanno accompagnato mentre scrutava la realtà e ne traeva cronaca.
Poi la presentazione del libro dalle parole del suo curatore. Come chiarisce Gelardi La Ferita è una raccolta di testimonianze, un modo per riunire i frammenti di vita di ciascuna delle vittime innocenti della malavita organizzata. Persone colpevoli solo dell’essersi trovate per puro caso sulla traiettoria di un proiettile, di aver assistito da testimoni ad un’esecuzione, oppure oggetto di un fatale scambio di identità. In altri casi si racconta di magistrati, giudici, giornalisti e piccoli imprenditori che non hanno voluto piegarsi al turpe ricatto della camorra. Eroi del nostro tempo, che, consapevoli del rischio, hanno difeso fino all’ultimo respiro la propria libertà, cercando fino al martirio di portare a termine il proprio dovere.
La Ferita nasce dal teatro per ragazzi e in un secondo momento approda alla prosa. Il progetto è nato cinque anni fa in collaborazione con Roberto Saviano ed ha rappresentato – come chiarisce ancora Gelardi – un importante luogo di scambio d’idee, durante il quale si è avvertito il bisogno di aggiornare le conoscenze sulla nuova criminalità organizzata che nel frattempo aveva mutato faccia rispetto agli anni Ottanta.
Tante le vittime ricordate nel libro; oltre 3700 quelle cadute per mano della camorra e censite nella sola Campania, molte trovano spazio in un lungo elenco in postfazione. Gelardi durante la presentazione ripercorre alcune tra le vicende più tristemente significative: la piccola Simonetta Lamberti, morta nel 1982; l’uccisione per errore dei due ventenni Gigi Sequino e Paolo Castaldi avvenuta a Pianura nel 2000; la tragica fine di Annalisa Durante nel 24 marzo del 2004.
Accanto a ferite che difficilmente si rimarginano, accanto alla difficoltà dei familiari di affrontare il dolore, si aprono tuttavia anche numerose vie di riscatto dalla miseria e dalla barbarie senza fine; il sopruso genera una sana voglia di rivincita morale che non ricorre alla violenza. E’ questo il caso del giovane e bravo scrittore Rosario Esposito La Rossa che narra della tragica morte del cugino Tonino Landieri, vittima innocente perché il suo handicap non gli aveva permesso di scappare mentre imperversava una cruenta faida nel quartiere di Scampia, siamo nel novembre del 2004.
Un libro di testimonianze come La Ferita è già un passo avanti nel tentativo di riannodare i fili della memoria, tuttavia perché questa diventi davvero patrimonio della collettività è necessario che il cordoglio unanime si unisca al consenso incondizionato verso queste iniziative che purtroppo -come chiarisce Gelardi- specialmente, negli ambienti più vicini al controllo della malavita, suscitano troppo spesso disprezzo e biasimo popolare, mentre solo in altri strati sociali si riscontra l’umana commozione e la dovuta partecipazione.
Il racconto Cani sciolti, scritto e recitato per l’occasione da Giuseppe Miale di Mauro, conclude la serata e rinnova il ricordo di Raffaele Pastore giovane imprenditore di Torre Annunziata barbaramente trucidato in 23 novembre del 1996, per aver rifiutato di pagare il pizzo ed aver denunciato i sicari del clan di Gionta. Alla lettura ha seguito la testimonianza di Beatrice Federico, vedova Pastore, che descrive il suo Lello come un uomo che semplicemente “non voleva allontanarsi dalla sua onestà”, nonostante Torre Annunziata gli abbia dedicato una strada designandolo come martire della legalità per Beatrice “Lello non è un eroe è una persona che ha fatto la sua parte come dovrebbero fare tutti”. Di questa “parte” ora Beatrice è portavoce nelle scuole e tra la gente nella convinzione che anche i piccoli cambiamenti possano alla lunga stravolgere lo status quo delle cose.
NICOLA CAROPPO

La Ferita a cura di Mario Gelardi e AA VV
Casa editrice “Ad est dell’Equatore”
Edizione 2009
Prezzo al pubblico 8,00 €