E´ sul tavolo del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania la quesitone di Cava Sari. I giudici infatti dovranno discutere il ricorso presentato da Legambiente Campania Onlus, della Rete dei Comitati vesuviani e di alcuni cittadini di Boscoreale contro Ministero dell’Ambiente sui danni ambientali di Cava Sari
“Oltre il danno la beffa. Si puo’ cosi’ sintetizzare la questione Cava Sari all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, che dalla sua apertura autorizzata, in contrasto ad ogni legge nazionale e comunitaria, “all’ottimizzazione gestionale” di questi giorni (leggasi aumento dei volumi di conferimento) vede aumentare i rifiuti oltre il limite preventivato dall’AIA e dal VAS con evidenti danni ambientali e alla salute dei cittadini, e conseguente spreco di energia. La cava Sari è satura da tempo e va chiusa ad horas, messa in sicurezza e possibilmente bonificata.
“ La denuncia arriva dalla Rete dei Comitati vesuviani e da Legambiente e per voce del suo presidente regionale Michele Buonomo e del responsabile Aree Protette Pasquale Raia.
“E la beffa - denunciano i due rappresentanti di Legambiente -
Sono i dati rilevati nell’ispezione presso la discarica: 2000 KW al giorno di energia sprecata, pari a 1800 m3 di biogas bruciati all’ora.
Basterebbero due semplici generatori per trasformare il biogas prodotto in l’energia e poter illuminare i comuni dell’area Vesuviana coinvolti dal danno di questi anni (Boscoreale-Boscotrecase—Trecase-Terzigno) risparmiando almeno oggi, dopo 3 lunghi anni, i
miasmi prodotti dall’enorme quantità di biogas prodotto dalla discarica e in parte bruciato e usare il teleriscaldamento dell’acqua calda eventualmente prodotta per scuole e uffici pubblici. Senza tener conto che si continua a spendere 4400 Euro al giorno per il trasporto e smaltimento del percolato—nonostante la sua stabilizzazione a monte - smaltito come rifiuto speciale in quel di Lametia Terme.
Soldi risparmiati e recuperati che potrebbero essere riversati sul territorio e destinati alle urgenti bonifiche delle pericolosissime discariche esaurite dell’area.

A tal proposito, Legambiente ha inoltrato un Invito/Diffida, ai sensi
del Codice dell’Ambiente, al Ministero dell’Ambiente per costringerlo ad un intervento per
porre fine al grave scempio del territorio e salvaguardare la salute dei cittadini
che l’attuale discarica “Cava Sari” sta costituendo. E non avendo ricevuto
alcun riscontro ha impugnato il silenzio/inadempimento, affidandosi alla competenza riconosciuta in tematiche ambientali dell’avv. Aldo Avvisati del Foro di Torre Annunziata, dinanzi al TAR Campania – sez. di Napoli – per pretendere un urgente provvedimento di salvaguardia dell’ambiente vesuviano.
Il ricorso è stato dichiarato ammissibile e la sentenza di merito è per domani 25 gennaio.
Previsto un sit-in dinanzi al TAR Campania in piazza Municipio a Napoli a partire dalle 10.

Legambiente Campania onlus

Rete dei Comitati vesuviani