Mercoledì 15 febbraio alle ore 17.30 a Napoli, nella sede della Comunità ebraica in vico Santa Maria a Cappella Vecchia, nell’ambito dei “Mercoledì letterari” promossi dalla Comunità ci sarà un incontro sul tema “La Shoah in Campania”. La conferenza condotta da Ottavio Di Grazia, docente di Storia delle religioni del Mediterraneo presso l´Università degli Studi "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, prenderà spunto dall’ultimo lavoro del giornalista e scrittore Nico Pirozzi “La Shoah in Campania”, edito da Edizioni Cento Autori. La discussione con l’autore spazierà intorno all’accurata ricerca storica ed iconografica che lo studioso porta avanti da anni e che ha pubblicato in tre precedenti volumi, raccolti successivamente in cofanetto. Si tratta di Fantasmi del Cilento (con prefazione di Roberto Olla), Napoli Salonicco Auschwitz (con prefazione di Antonio Ferrari) e Traditi (con prefazione di Enrico Deaglio), che raccontano, a metà strada tra il romanzo storico e il saggio, inediti spaccati di storia recente, che hanno per filo conduttore Napoli e la Campania. Fantasmi del Cilento, un vero e proprio giallo della storia della Shoah, ricostruisce gli eventi che fecero da sfondo a un’incredibile operazione di salvataggio organizzata da Giovanni Palatucci, l’ex questore di Fiume deportato e morto a Dachau, e da suo zio Giuseppe Maria, vescovo di Campagna. Un’operazione finalizzata a strappare alla morte l’intera comunità ebraica di Lenti, in Ungheria, che alcuni certificati trafugati dal municipio di Altavilla Silentina, in provincia di Salerno, stavano per rendere possibile. Napoli Salonicco Auschwitz racconta, invece, della tragedia vissuta da una minoranza di italiani che le leggi razziali aveva trasformato in stranieri. Come accadde ad Abramo e Rachele Hasson, emigrati a Napoli dopo l’incendio di Salonicco dell’agosto 1917 e costretti a lasciarla, assieme ai quattro figli nella primavera 1940. L’ultimo dei lavori, Traditi, è invece incentrato su un capitolo poco conosciuto della Shoah italiana, quello degli ebrei fascisti, il cui dramma ben si identifica nella storia dello shammàsh della sinagoga di Napoli, deportato ad Auschwitz assieme ad altri otto familiari, tra i quali due neonati.