Torre Annunziata. Tempo scaduto, anche al tribunale di Torre Annunziata, per salvare dal crac 3 farmacie gestite in città dalla "Matachione Group". Tutte chiuderanno entro le prossime 48 ore, mercoledì 16 novembre. Si tratta della centralissima "Farmacia del Corso", con sede in Corso Umberto I; della "F. e G. Lavarone", punto vendita in via Fusco, e della storica farmacia di via Vittorio Veneto, periferia sud. Per più di 30 dipendenti, adesso, è dramma lavoro.

Alle ore 12 di oggi, infatti, è definitivamente scaduto il termine per presentare ai giudici una proposta di concordato preventivo, che evitasse il fallimento della società "Farmacia Principe di Savoia", intestata ad Ivana Borrelli, imprenditrice e nuova compagna di Nazario Matachione, a sua volta già dichiarato fallito l'11 novembre scorso dal tribunale di Napoli (qui e nei link correlati).

Il team di professionisti che assiste il "re delle farmacie" del Vesuviano (gli avvocati Francesco Mandara, Fabio Rago, Valentina Mazzei ed il commercialista Vincenzo Sica), anche per "non aver avuto chiara, fin da subito, la reale esposizione debitoria con i fornitori (i debiti superano i 20 milioni di euro, inizialmente paventati, ndr), non ha presentato alcun piano di risanamento". Lo ha detto Vincenzo Sica, commercialista ed ex city-manager del Comune di Torre Annunziata.

"Siamo stati incaricati di studiare un piano intorno al 20 settembre. Ad ottobre, poi, presentammo una bozza, una sorta di sintesi riepilogativa. Ma oggi - ha continuato Sica - non è stato possibile evitare il crac". Crac che verrà esteso, da Napoli a Torre Annunziata, entro 48 ore, a meno che i principali creditori (il colosso farmaceutico "Alliance Healthcare Italia" e "Comifar Distribuzione") non rinuncino a più di 20 milioni di crediti in forniture. Forniture mai pagate da Nazario Matachione e non soltanto per le 3 farmacie di Torre Annunziata. Una terza società creditrice, la "So.Farma.Morra", con sede al CIS di Nola, ha invece "desistito" dalla richiesta di fallimento per l'imprenditore.

Mercoledì prossimo chiuderanno altre 5 farmacie della "Matachione Group", con sede tra Torre del Greco e San Giorgio a Cremano. Saranno in totale quasi 120 i dipendenti d'improvviso senza un posto di lavoro. Nonostante al concordato lavorassero studi legali illustri, come il "BonelliErede" di Roma, o società di forniture di servizi specializzate in revisione contabile e di fama mondiale: "KPGM", multinazionale olandese e "MOD", incaricata della possibile nomina di un nuovo manager che ristrutturasse le sorti della "Matachione Group". 

La dichiarazione di fallimento, oltre alla "Farmacia Principe di Savoia", colpirà altre due società: "La Madonnina", dell'imprenditore Massimo Chimenti, e la "Farmacia del Corallo", società in accomandita semplice della dotorressa Ivana Borrelli. Ora, la "patata bollente" dai giudici passa alla politica locale. I dipendenti delle farmacie coinvolte dal crac vivranno a stretto giro il dramma della disoccupazione.

"Entro 24 ore - il commento in merito di Vincenzo Sica - andrò dai giudici per proporre una soluzione che garantisca continuità al servizio pubblico, reso dalle 3 farmacie di Torre Annunziata". L'idea dell'ex city-manager è quella di richiedere l'ok per un esercizio provvisorio delle aziende fallite. Imprese che verrebbero gestite direttamente dal curatore fallimentare.

"In questo modo - ha concluso Sica, che sulla vicenda tira in ballo anche il sindaco oplontino Giosuè Starita - si eviterebbero le lungaggini del fitto d'azienda. Solo per il necessario bando occorrerebbero almeno due mesi di tempo. E' un problema che tutta Torre, così come il suo primo cittadino, dovrebbe porsi. Trenta persone finiranno in mezzo alla strada.Cosa aspetta il sindaco per lanciare un segnale?".   

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Matachione: serrande aperte

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