“Mentre mio figlio esalava gli ultimi respiri, al Pronto Soccorso litigavano per decidere chi dovesse portarlo a fare una angiotac”.

Raffaele Scafuri non si dà pace: il papà di Antonio, il giovane di Torre del Greco morto il 17 agosto a soli 23 anni a causa di un incidente stradale avvenuto ad Ercolano, non riesce a capire cosa sia effettivamente accaduto nella sala rianimazione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli.

Il Ministro della Salute Lorenzin ha disposto l’invio di una task force, di cui fanno parte esperti dell'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), carabinieri del Nas e ispettori del Ministero: a loro il compito di far luce sulle cause che hanno portato al decesso del giovane. Al contempo, il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza, presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica.

Oggi i genitori di Antonio, Raffaele Scafuri e Rosaria Manna, hanno incontrato l'avvocato Luigi Ascione che seguirà per loro la vicenda giudiziaria. Prima di chiudersi in uno ''stretto riserbo'', il papà di Antonio ha raccontato le ore trascorse al pronto soccorso in attesa che il figlio venisse trasferito in ambulanza al Vecchio Pellegrini per effettuare una angiotac: ''Siamo arrivati al Loreto Mare attorno alle 21.30 e siamo stati subito assistiti. Poi mio figlio è stato posto su un lettino in attesa di effettuare l'esame utile a comprendere se vi fossero problemi ai vasi sanguigni. Su questo lettino è rimasto per ore, saranno state le 4 quando ho alzato la voce e solo allora medici e infermieri si sono messi d'accordo, dopo che li avevamo visti anche litigare tra loro. Ora vogliamo solo la verità''.

La famiglia di Antonio è molto nota a Torre del Greco, soprattutto in via Litoranea, dove risiedono: da tre generazioni gestisce un'area giochi a ridosso del lungomare, mentre il ventitreenne faceva il barbiere in un'attività del litorale. 


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