Riapre alla presenza del Presidente Gentiloni e del Ministro Franceschini la Casa dei Vettii di Pompei. Sono passati 12 anni da quando le porte della Casa dei Vettii, una delle domus più note dell’area archeologica di Pompei si sono chiuse per un restauro che ha subito complesse vicende e che ne hanno minato la riapertura al pubblico. Oggi, restituita parzialmente alla fruizione pubblica, è tra quelle ‘meraviglie italiane’ – come dice al pubblico il Presidente Gentiloni - che possono fare del Mezzogiorno un motore per la nazione intera, eredità da conservare, valorizzare ed attualizzare al passo dei tempi.

Gli interventi negli ambienti restituiti alla pubblica fruizione della Casa dei Vettii, ovvero l’atrio con gli ambienti di ingresso ed i cubicula circostanti con il triclinio, si sono concentrati sul rinforzo e consolidamento dei pilastri dell’atrio, revisione delle coperture esistenti, ripristino delle protezioni pavimentali e messa in sicurezza degli apparati decorativi. Ancora lungo è il lavoro all’interno di una delle domus più belle e conosciute di Pompei, che apre le porte ai visitatori con l’affresco del Priapo itifallico oggi nuovamente visibile dopo il restauro. Ancora un altro Priapo è presente nella casa, una statua marmorea originariamente collocata nel giardino ed oggi temporaneamente nell’atrio. Torna inoltre nell’originaria collocazione una delle due casseforti presenti nell’atrio, restaurata dall’Istituto Superiore centrale del restauro ed esposta al MANN.

Si continua a lavorare sul peristilio che si intende terminare per quest’anno, ma la domus resterà aperta al pubblico insieme alle altre coinvolte negli interventi di messa in sicurezza.  

Negli interventi inaugurati alla presenza del Presidente del Consiglio e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo anche la regio VI estesa su 80.000 mq e composta da 17 insulae con 10 domus di rilievo, oggetto di un grande intervento di messa in sicurezza previsto dal Grande Progetto Pompei. La messa in sicurezza ha affrontato problemi connessi a fenomeni di degrado diffusi dovuti al deterioramento plurisecolare, ad eventi traumatici quali i bombardamenti della seconda guerra mondiale, i terremoti e la scarsa manutenzione di un’area per lo più chiusa al pubblico.

Gli interventi conclusi hanno permesso la riapertura di alcune domus quali: la Casa di Adone Ferito, la Casa del Labirinto e la Casa dell’Ancora.

"La Casa dell’Adone Ferito è frutto di un progetto di messa in sicurezza che ha reso possibile tutto quello che verrà poi – spiega Fabio Galeandro, funzionario archeologo della Regio VI - tra cui la visita in un’area densamente edificata, un’area destinata ad abitazioni che non presenta aree pubbliche con domus sottoposte a progetti specifici. Gli interventi si sono concentrati in aree in cui non si interveniva da tempo, restituire per ora alla piena fruizione le strade è molto importante visto l’attuale carenza di personale che tenga aperto tutte le domus contemporaneamente. Sono stati attivi contemporaneamente fino a dieci cantieri nella regio VI dove sono stati svolti interventi di messa in sicurezza; il lavoro di restauro dell’affresco dell’Adone ferito e l’affresco della toletta di Ermafrodito è stato possibile con i proventi della vendita del libro di Alberto Angela “I tre giorni di Pompei”. Sono stati messi a sistema e informatizzati gli edifici della regio e prossimamente verranno perfezionati gli spazi verdi e le aperture". 

E' spettato al Generale Curatoli l'enumerazione dei numeri recenti del Grande Progetto e l'annuncio della conclusione dei lavori del Grande Progetto per il 2018: "si tratta di una lunga strada percorsa, iniziata nel 2014; al 31 dicembre 2015 erano stati attivati complessivamente 76 interventi e conclusi 42, 23 in corso, 9 in fase di avvio e 2 in fase di gara, sul piano finanziario dei 105 milioni di euro stanziati, 40.7 erano stati spesi. Al 31 dicembre 2015 si è conclusa la prima fase del Grande Progetto sulla base del POIN 2007-2013 e iniziava nel gennaio 2016 il PON cultura e sviluppo 2014-2020. Quest'anno sono terminati 16 interventi, 4 sono in attesa di avvio e 14 in corso di esecuzione e molti verranno completati nei primi mesi del prossimo anno; la somma spesa nel 2016 è di 17.7 milioni di euro ma nei primi giorni del 2017 la somma dovrebbe lievitare a oltre 20 milioni di euro. La messa in sicurezza della regio VI è costata quasi 3milioni di euro e un anno e mezzo di lavoro. Nella regio da oggi riaperta al pubblico si conta la casa dei Vettii che non era però inquadrata nel Grande Progetto; tra gli altri interventi: la copertura wifi del sito, l'illuminazione dell'area perimetrale e la videosorveglianza del sito ". 


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