“Sono un ex cyber-bullo e ora vi racconto la mia storia”. Andrea (il nome è di fantasia) frequenta l’istituto tecnico “Francesco Saverio Nitti” di Portici e per anni ha insultato e ridicolizzato sui social network alcuni suoi coetanei. Per lui gli attacchi verbali in rete erano solo un gioco divertente, da praticare nascondendosi dietro a pseudonimi e identità fake. Andrea non si è mai considerato un bullo fino a quando la sua prepotenza online non è stata notata dai suoi compagni di classe e dalla sua famiglia.

È Andrea uno dei protagonisti del format To Know Now, una trasmissione televisiva ideata e realizzata, grazie al progetto “Monta la legalità”, da 17 studenti dell’istituto Nitti di Portici, che hanno imparato nel corso di un percorso didattico a esordire come giornalisti e operatori di ripresa e di montaggio. I report hanno convinto l’ex cyberbullo a rilasciare un’intervista anonima per mandare un messaggio forte a chi, come lui, pubblica frasi e immagini offensive sul web, un luogo senza tempo in cui è difficile cancellare tutte le tracce di un post.

Ad analizzare il fenomeno del cyberbullismo, nella puntata pilota di To Know Now, anche la psicologa Margherita Rendina, l’avvocato Ciro Renino e il magistrato Clelia Cesarano, attenti a spiegare l’impatto sulla vittima di un comportamento aggressivo, insieme a tante persone comuni a cui è stato chiesto di dare un contributo ai parlamentari italiani, impegnati nella discussione di un disegno di legge che mira proprio a contrastare i fenomeni di cyberbullismo, sexting e stalking online tra i ragazzi.

Esperti e giovani studenti sono stati intervistati da 17 baby reporter e operatori di ripresa e di montaggio che hanno aderito al progetto “Monta La Legalità” per costruire un percorso di contrasto all’illegalità diffusa attraverso lo strumento dell’informazione televisiva, quella che maggiormente influisce sulla coscienza critica dei ragazzi. Il progetto, promosso dall’associazione VisionAir e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, coinvolge dieci scuole della Campania e 250 studenti chiamati a elaborare ciascuno un prodotto giornalistico nuovo, aperto all’attualità, ed efficace. A guidare gli studenti dell’istituto “Francesco Saverio di Nitti” di Portici, Luca Zingone e Marco Flaminio, docenti dei laboratori di giornalismo a cui hanno partecipato i ragazzi.

L’idea sottesa al progetto è quella di una scuola che non lascia la tecnologia fuori dalla classe ma che la usa come trait d’union tra il linguaggio dei ragazzi e quello degli adulti e dei media tradizionali, spesso troppo distante, antico e incomprensibile per promuovere davvero una cultura della legalità a misura di adolescente e di bambino. E’ in questo senso che VisionAir risponde all’appello lanciato dal Parlamento europeo che, nel redigere la strategia Ue contro la delinquenza giovanile, ha individuato nel mondo della scuola e dei mezzi di comunicazione di massa i protagonisti di un modello di riscatto sociale valido da Napoli fino a Bruxelles.


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