Portici. Il Liceo “Flacco” ricorda Claudio Taglialatela
La sua passione per lo sport troncata dalla malavita come filo conduttore
19-05-2017 | di Claudio Di Giorgio
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Portici. Giornata in memoria di Claudio Taglialatela, 22 anni barbaramente ucciso dalla malavita a Napoli nel 2003 sotto casa di un amico. Dal volto pulito, dalla sensibilità e il comportamento del bravo ragazzo, Claudio era destinato a lasciare la vita per diventare simbolo di umanità contro il vile comportamento della criminalità organizzata e contro il seme della violenza che “bracca la società”.
Tante le associazioni che gli hanno intitolato le sedi per non dimenticare, tra cui “LIBERA Portici”, l’associazione antiracket e antiusura nel febbraio 2014 nella sede in Villa Fernandes, il bene confiscato alla criminalità organizzata.
Anche il Liceo Classico “Flacco“ ha voluto intitolare a Claudio, che oggi avrebbe avuto più di 30 anni, un torneo sportivo per ricordare anche la sua passione per lo sport e quale ex campione italiano di pallavolo ai giochi della gioventù. “Non per testimoniare solidarietà – ha affermato non senza emozione la mamma Maria - ma per ricordare significativamente i fatti affinché eventi simili non debbano più accadere e perché siano sempre testimoni di verità e giustizia”.
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Con il Procuratore Diego Marmo, Don Tonino Palmese, il senatore Vincenzo Cuomo, Leandro Limoccia presidente di Libera Portici, Nicola Alfiero coautore del documento “per amore del mio popolo”, i giovani studenti con canti, danze e domande per ricordare Claudio Taglialatela e ciò che rappresenta il suo ricordo nella società a partire dalla scuola con la sua fondamentale funzione educativa e preparatoria alla vita e al riscatto. Il senatore Enzo Cuomo nel ricordare la sua commozione per l’evento della morte di Claudio ha rilevato la necessità di dare un segnale forte contro la delinquenza e la malavita che non è solo la costante azione delle forze dell’ordine ma l’azione educativa esortativa e informativa della scuola. E allora Cuomo ha proposto una iniziativa delle scuole del territorio che prevedano periodicamente, che un sindaco , un parlamentare, un magistrato si sieda nei banchi tra gli studenti e dialoghi con loro per approfondire quei temi con la cui conoscenza si potrà sconfiggere la camorra e la cultura della violenza impedendo che si alzino quei muri che sarà poi difficile abbattere.
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