Portici. Amicizia, tolleranza e rispetto per le diverse identità culturali e religiose. Lo scopo si realizza anche attraverso un nuovo esperimento:  l’ “eyes  contact" ovvero  “l’esperimento del contatto con gli occhi”, che ha concluso la settimana di scambio interculturale Erasmus Plus di Portici a cui hanno partecipato giovani europei, turchi, giordani e provenienti anche dalla Palestina e dalla Tunisia.

Questo il nuovo evento che ha seguito il precedente di Villa Fernandez e che ha visto i giovani discutere del  tema  della  “religion fobia”. Ora si è andati oltre, verso un nuovo esperimento. Nato in Australia, l’ “eyes  contact” si è già diffuso in tutto il mondo e consiste nell’incontro di due o più persone, posizionate una di fronte all’altra per un tempo più o meno lungo, che si  incontrano con lo sguardo senza parlare per tutto il tempo necessario a comprendersi.

“L’obiettivo - fa sapere Eva Guarnaccia psicologa della Associazione 'Sciannara' organizzatrice dello scambio interculturale per Erasmus Plus -  è consentire alle persone di andare oltre le parole perché la comunicazione oggi appare troppo verbale e si fa poca attenzione ai messaggi che invece arrivano attraverso altri canali solitamente più autentici".

In un’area del piazzale del porto del Granatello, i ragazzi, seduti su teli colorati ed accompagnati da un sottofondo musicale che ha creato un'atmosfera surreale, hanno incrociato gli sguardi per il loro incontro silenzioso. L’idea ha già ottenuto a Napoli nel 2015 un importante successo.

Claudio Di Giorgio   

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