Portici.  Lotta alla malnutrizione, Gulu chiama Portici. Manca poco alla messa a punto definitiva di Nutrimax, il progetto che punta a realizzare una pasta cremosa simile al burro d’arachidi che aiuterà a combattere la cattiva distribuzione del cibo nel mondo. Nessun miracolo, ci ha semplicemente lavorato  Vincenzo Armini  dottorando presso la Facoltà di Agraria di Portici con Raffaele Sacchi e Silvana Cavella. Con questa ricerca Armini tenterà di superare il già esistente prodotto denominato Plumpy’Nut con caratteristiche simili ma con costituenti più costosi  e spesso con ingredienti allergenici, peraltro già adottato dalle Nazioni Unite e brevettato da una multinazionale francese, ma che si rende difficile da produrre in loco e pr il quale si paga una elevata concessione.

A fronte di tutto ciò arriva la ricetta nostrana di Armini il Nutrimax che porta grandi vantaggi come  ingredienti  facilmente reperibili  in loco, tecnologia produttiva semplice e alta digeribilità dei componenti. Ma ciò che rende particolarmente  bendisposto verso il prodotto italiano l’Università di Gulu in Uganda che ha un partenariato decennale  con la Federico II,  è la possibilità di produrlo nel territorio. Come però spesso accade in Italia per il progetto di  Armini  non ci sono soldi  e c’è la necessità  di recuperare 50 mila euro per completare l’impianto pilota fornito dalla  Microlife che si sta  realizzando in Uganda . “La Federico II non dispone della somma  - fa sapere  Armini – ma non ci disperiamo, troviamo altre strade” . E una strada l’ha trovata . Ha fondato  con colleghi, amici e conoscenti  l’Associazione di Volontariato Nutri Africa che  cura l’aspetto della nutrizione e con cui raccoglie fondi per realizzare questo “sogno”. La meravigliosa collaborazione degli amici  si è materializzata la scorsa sera con l’iniziativa di  Ida Romano la modella che con le sue colleghe a titolo assolutamente gratuito ha organizzato una serata  fashion  con sfilata nella fantastica location della  Sala Cinese  della Reggia Borbonica  che ha riscosso grande successo e ha permesso  con donazioni spontanee di raccogliere  fondi necessari al progetto Nutrimax.

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