“Sono passati tanti anni, ma la giustizia, anche se lentamente, arriva, sia pure nella forma di una riparazione economica, non comparabile con le violenze subite e la morte di una madre”. Lo annunciano dal presidio “Libera” di Torre Annunziata, che esprime così la massima soddisfazione per la sentenza della Corte d’Appello di Napoli che riconosce a Salvatore, figlio di Matilde Sorrentino, la mamma coraggio uccisa il 16 marzo del 2004 per aver denunciato gli autori di comportamenti pedofili nei suoi confronti, un risarcimento di 800mila euro per avergli negato il “diritto all’infanzia”.

Giuseppe e Salvatore nel dodicesimo anniversario dell’assassinio di Matilde, nel marzo 2016, scrissero a Libera, che organizzò una Giornata di Memoria ed Impegno, ricordando quanto dura fosse una vita senza gli affetti più cari e senza la spensieratezza di essere bambini e di vivere come bambini.

“Un grazie – ha concluso ‘Libera’ - va ai difensori, gli avvocati Elena Coccia e Marco Ferrara, da sempre impegnati contro la camorra. Libera augura ai ragazzini, ora diventati adulti, di trovare uno spazio di felicità nella loro vita presente e futura, anche se torturata dalla violenza umana”.


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l'intervista

Starita: "Legittimo"

La sentenza