Continua sull’onda del successo e dell’unanime consenso di pubblico la stagione del Teatro Totò diretto da Gaetano Liguori. Da giovedì 11 gennaio a domenica 21 sarà la volta di Nello Mascia con “’O Vico” di Raffaele Viviani, che riporta in scena tutto il dramma e l’umanità del popolo napoletano. “Una iniziativa artistica - ha detto l’attore e regista Mascia - che nasce spontanemente e che in seno ad un settore teatrale eternamente in crisi, si muove tra le stesse lamentele che furono di Viviani un secolo fa”. ‘O Vico, scritto da Viviani nel 1917, ha un particolare valore emblematico, in quanto rappresenta il primo atto unico elaborato da Viviani dopo l’esperienza del Varietà e si indentifica con il passaggio dal “numero” alla “Commedia”. ‘O Vico, debuttò per la prima volta il 27 dicembre 1917 al Teatro Umberto di Napoli (Viviani vi interpretò tre ruoli: l’Acquaiuolo, il Guappo innamorato e lo Spazzino).

In esso, a dominare, è un tema che ricorre spesso nel teatro di Raffaele Viviani come quello della disoccupazione. Un tema, già presente nelle prime macchiette vivianee (‘O Mariunciello), che si evidenzia ancor di più in questo atto unico dove si scontrano tra loro personaggi di diverse fasce sociali, tutti accomunati dalla mancanza di un posto di lavoro. Ambientata in un vicolo, la messinscena propone dodici personaggi, tra cui i tipi più significativi ed originali del teatro di Viviani: Mastu Rafele, il ciabattino in miseria, con la moglie Rachele, giocatrice del lotto; i due innamorati (Prezzetella,‘a capera e l’Acquaiuolo); Donna Nunziata, ‘a cagnacavalle; Totore, ‘o guappo ‘nnammurato; lo Spazzino e Ferdinando, ‘o cane ‘e presa

A ricoprire i vari ruoli accanto allo stesso Mascia, attori di provata esperienza come Cloris Brosca, Rosaria De Cicco, Giancarlo Cosentino, Franco Javarone, Giovanni Mauriello, Matteo Mauriello, Massimo Masiello, Marianna Mercurio, Ciccio Merolla e Francesco Paolantoni. Con il commento musicale dal vivo di Mariano Bellopede e Merolla, “lo spettacolo - così come ha ribadito Mascia - nel porsi l’obiettivo di offrire al pubblico soprattutto qualità, rivendica l’idea di un teatro capace di restituire dignità e centralità dell’attività all’attore”. E così, con queste premesse, puntando sulle performance dei singoli interpreti, con “’O Vico” il Teatro Totò, proverà ad avvicinare ancora una volta il popolo napoletano alla grandiosità di un autore capace di andare al di là del tempo

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"