Torre del Greco da ieri pomeriggio non ha più un campo rom. Lo sgombero dell'area adibita a baraccopoli in via Giovanni XXIII si è ultimato nel pomeriggio di ieri tra la soddisfazione di molti e le protesta di tanti. Dietro le 35 vite destinate ad abbandonare la città, infatti, tante realtà parallele, fatte di associazioni impegnate nel sociale e docenti delle scuole, che i bambini del campo frequentavano da qualche anno. Gli stessi insegnanti che continuano a protestare contro lo scarso interesse mostrato dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione. In passato l'Amministrazione Comunale aveva garantito politiche di integrazione per gli alunni rom, salvo poi far mancare in questi giorni il proprio impegno a difesa del diritto allo studio degli stessi.

IL VIAGGIO. Insieme ai bambini, che non potranno dunque terminare l'anno scolastico in corso, ieri sono partiti anche i genitori. Tutti saliti su un autobus con l'ordine di accompagnarli fuori dai confini locali e italiani. La destinazione sarebbe un piccolo paese della Romania, ma non sembrano esserci stati accordi tra Stati per il trasferimento della comunità (né nulla è stato dichiarato a riguardo). Un traffico umano avallato anche da un pranzo a sacco e una "buonauscita" economica, che pare essere stata concessa nella misura di 50euro seppur contro il parere della Prefettura.

BONIFICA. Ora per la ‘Pinetina’ di via Giovanni XXIII si parla di bonifica. La zona è stata a lungo in pessime condizioni igienico-sanitarie ed ora necessita di un programma di recupero ambientale. I lavori, ovviamente, interesseranno il Comune di Torre del Greco e la Società Autostrade Italiane.

Gennaro Scognamiglio


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In corso lo sgombero

La protesta

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