TORRE DEL GRECO/TORRE ANNUNZIATA. Dopo le durissime condanne inflitte in primo grado, è ripartito oggi dinanzi ai giudici della VII sezione della Corte d'appello di Napoli "Free-Tower", la maxi-operazione antidroga condotta dalla Dda partenopea contro il clan Falanga di Torre del Greco: 54 ordinanze di custodie cautelare furono emesse dall’antimafia per smantellare un illecito business milionario.

L'organizzazione si occupava di cocaina, hashish, marjuana e canapa indiana, che venivano vendute a Torre del Greco, Napoli, Massa di Somma, Procida e tra le province di Salerno e Caserta. Fondamentali, per le condanne inflitte nel febbraio scorso dal gup di Napoli, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia: Domenico Mimì Falanga, figlio del capoclan Peppe 'o struscio, ed Aniello Pompeo, capopiazza dello spaccio a Torre del Greco.

Mano pesante del giudice per Nunzio, Pasquale Magliulo e Giuseppe Mercedulo: tutti condannati in primo grado a 20 anni di reclusione. Di poco inferiore la pena inflitta a Pasquale Troise (18 anni e 8 mesi) e Giuseppe Sannino (17 anni e 10 mesi). Assolta invece Rosa Castiello, difesa dall’avvocato Gennaro Ausiello. Per l’accusa, la donna era tra le promotrici dell’associazione dedita allo spaccio nella città del Corallo.

Il clan Falanga, per il traffico di droga, sfruttava un vero e proprio asse criminale, costruito nella vicina Torre Annunziata con esponenti di spicco della criminalità locale: i fratelli “tittone”, Luigi e Salvatore Monaco (difesi dal legale Ciro Ottobre), condannati rispettivamente a 14 anni ed 8 mesi e a 10 anni e 10 mesi di galera. Nove anni di reclusione, infine, per Angelo Amoretti, alias chiappetellail più giovane del gruppo degli oplontini finito in manette.


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