Torre del Greco. Associazione mafiosa finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti: assolta a sorpresa “per non aver commesso il fatto” Maria Sannino (30, nella foto), arrestata a gennaio 2015 nel blitz condotto dalla Dda di Napoli contro 54 “signori della droga”, ritenuti affiliati al clan Falanga di Torre del Greco. Per la donna, sorella di Giuseppe Sannino, condannato invece a 17 anni e dieci mesi perché a capo del cartello criminale, il pm antimafia Maria Di Mauro aveva richiesto una condanna a 8 anni e nove mesi di reclusione.

Il suo ruolo, secondo l’accusa, non era quello di spacciare cocaina, hashish, marjuana e canapa indiana, tra le piazze di Torre del Greco, Napoli, Massa di Somma, Procida e fino alle province di Salerno e di Caserta, bensì “di custodire la droga nel terreno del cortile dietro casa”. Ad incastrare Maria Sannino, così il pm in requisitoria, “diverse intercettazioni telefoniche”. Intercettazioni non ritenute sufficienti dai giudici del Tribunale di Torre Annunziata, che hanno assolto la 30enne, residente a Massa di Somma: l’unica a scegliere il rito ordinario a processo.

Ad un anno esatto dal blitz, lo scorso 17 febbraio, il gup di Napoli Roberta Zinno aveva infatti seppellito l’asse vesuviano della droga con cinque secoli di carcere, inflitti in abbreviato a 49 imputati. Tra questi Nunzio “Maradona” e Pasquale “’o ciuccio” Magliulo (entrambi condannati a 20 anni), oltre al pentito di camorra Aniello Pompeo e alle sue sorelle Barbara e Rosa, condannate rispettivamente a 6 anni e 4 anni e mezzo di reclusione.

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