TORRE DEL GRECO. Fiumi di droga dalla città del corallo verso il Cilento, con “lezioni di spaccio” a tre minorenni: ragazzini addestrati a nascondere cocaina, hashish e marijuana. Il pm della Dda di Napoli, Maria Di Mauro, ha richiesto oltre 150 anni di carcere nei confronti di 17 imputati (accusati a vario titolo di associazione per delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti), che a processo hanno scelto l’abbreviato. La droga veniva trasportata soprattutto in macchina, a bordo di una insospettabile “Fiat Idea”, con due viaggi a settimana verso le piazze di Palinuro e di Pisciotta.

L’INDAGINE. Venticinque le persone arrestate dai carabinieri di Torre del Greco (guidati dal maggiore Michele De Rosa), nella notte tra il 28 e il 29 settembre scorsi. A capo della holding dello spaccio, secondo l’Antimafia, una coppia di coniugi: Giorgio Fedeli (42 anni di Torre del Greco, alias “o’ mellunar”) e sua moglie Nora De Rosa, di 39. Entrambi hanno deciso di collaborare con la giustizia. Per il pm della Dda di Napoli, Maria Di Mauro, la famiglia Fedeli gestiva un esercito di pusher, pronto a inondare di droga vip e turisti in vacanza al mare: una sorta di “santa alleanza” stretta tra le cosche del Vesuviano. Anche con gli acerrimi rivali dei Falanga, assieme ai fornitori del clan Gionta di Torre Annunziata.

LE RICHIESTE. Le pene più pesanti, a diciotto anni di reclusione, sono state invocate per Antonio Borriello (“o’ barone”) e Santo Esposito. A quattordici, quindici e dodici anni – rispettivamente - le condanne richieste dal pm a carico di Aniello Scarpato “tempesta”, Raffaele Veneroso “coll stuort” e Carmine Melucci. Anche per Fabio Gioiello, alias “fabiuccio” di Torre Annunziata, l’accusa ha invocato dodici anni di carcere; dieci anni invece per Giorgio Fedeli e Daniele Lippo. Nove anni di reclusione sono stati invocati per Giuseppe Langella; mentre per Gaetano Fedeli, Ciro Gallo e Salvatore Aiello sono stati chiesti otto anni di carcere. Meno dura la pena che potrebbero scontare Luigi Auricchio (7 anni e otto mesi), Salvatore D'Alessio (7 anni e cinque mesi), e Salvatore “o’ biondo” Montemurro (7 anni e sei mesi).

In copertina, un momento dello "scacco" alla holding della droga

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