Torre del Greco. Vende suo figlio appena nato a un ricco imprenditore di Milano per meno di diecimila euro. Il processo-choc che la vede alla sbarra ora rischia lo stop.

Sarà infatti una perizia ordinata dal tribunale a stabilire se M.A.S., la mamma torrese di 22 anni rinviata a giudizio, lo scorso 2 giugno (leggi qui) e in compagnia di S.F., presunto piazzista di bambini noto negli ambienti camorristici e trans di Napoli, fosse capace d'intendere e di volere quando, nel 2014, firmò quell'atto di "cessione".

Entrambi, terminata l'inchiesta condotta dal pm della Procura di Torre Annunziata, Mariangela Magariello, sono accusati di "alterazione dello stato civile di neonato". Reato che prevede pene da 5 a 15 anni di reclusione. Pena che, adesso, almeno la giovane mamma "rischia" di scampare.

Se la perizia - richiesta dalla difesa - accertasse la sua incapacità di agire all'epoca dei fatti, la donna, per la legge, sarebbe infatti non imputabile. La paradossale vicenda, svelata dalle certosine indagini condotte dalla procura oplontina anche tramite intercettazioni telefoniche, fece scalpore oltre che il giro del web.

Al centro e vittima del presunto triangolo criminale un bimbo di nemmeno un anno, "venduto" dopo essere stato partorito dalla donna all'ospedale di Boscotrecase. Ora quel bambino ha quasi 4 anni ed è stato sottratto alla famiglia "adottiva", residente invece a Settimo Milanese.

Il papà che l'aveva comprato ha già patteggiato una condanna (pena sospesa perchè incensurato). La patria potestà è stata tolta anche alla 22enne di Torre del Greco, alla quale il Tribunale dei Minori contesta l'abbandono del bambino. Adesso il piccolo è ospitato in una casa famiglia, in attesa di adozione.     

  

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"