“I ritrovamenti dimostrano che quanto sostenuto dalla Ugl, al tavolo tecnico istituito in Regione Campania, ha un fondamento e cioè che lo screening dei terreni va effettuato sull’intero territorio, non potendo essere circoscritto alla sola Terra dei fuochi”. Così Ferdinando Palumbo (in foto), Segretario regionale della Ugl Agroalimentare Campania, il giorno dopo la scoperta, da parte del Corpo Forestale e dei Carabinieri del Noe, di circa trenta fusti della capienza di 200 litri e di provenienza industriale, contenenti idrocarburi e materiale bituminoso. Rifiuti ritrovati proprio sotto una coltivazione di ´pomodorini del piennolo del Vesuvio´ dop in contrada Castelluccio ad Ercolano.
Sotto il terreno è emerso di tutto: amianto frantumato, materiali di risulta edile e parti di manto stradale. I frutti, ovviamente, sono stati interdetti alla commercializzazione. Palumbo aveva di recente invitato il Ministro Lorenzin ad occuparsi delle problematiche del comune vesuviano. "I controlli - ha concluso il sindacalista della Ugl - restituiscono tranquillità ai consumatori su quei prodotti dop che possono così essere collocati sui mercati con maggiori requisiti di sicurezza e qualità”.