“Trasformiamo Palazzo Fienga in Palazzo Siani, facendo di quel luogo simbolo dell'anti-Stato uno spazio al servizio del territorio. Il palazzo del crimine e della morte diventi il luogo della speranza”.

E’ il messaggio lanciato dai “Riformisti nel Mezzogiorno” dopo gli ultimi raid in città ai danni dei commercianti di Torre Annunziata. Un’escalation di violenza che conta ormai decine di imprenditori, presi di mira dalla camorra.

“L'attività investigativa e di efficace contrasto alla camorra che Magistratura e Forze dell'Ordine hanno costantemente e positivamente dispiegato nell'ultimo decennio – hanno spiegato i “Riformisti nel Mezzogiorno” attraverso una nota - deve misurarsi, in questa fase, con il ripetersi di vecchi odiosi atti di violenza e un rinnovato impegno cognitivo relativo a cambi generazionali, nuove opzioni strategiche e tentativi di mutamenti di gerarchie. La camorra tenta di riprendere terreno, seminare tensione, accrescere la disponibilità di risorse e soprattutto attestare una rinnovata capacità di controllo del territorio”.

L’obiettivo è quello di non mantenere alta l’attenzione sulla questione, coinvolgendo la politica, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, i luoghi della formazione e dello studio, la chiesa, l'associazionismo culturale e sportivo. Ma spetta alle Istituzioni locali attivare dinamiche di promozione di crescente consapevolezza e partecipazione.

“Sottovalutare e minimizzare – hanno continuato - è uno dei peggiori errori possibili che rischia di riecheggiare posizioni già tristemente emerse all'inizio degli anni '60 nella terra di Falcone e Borsellino. L'azione di contrasto repressivo va accompagnata con una nuova stagione di progetti educativi, di cura, risanamento e rigenerazione del territorio, di comportamenti istituzionali ad effetto pedagogico, di interventi dal carattere fortemente emblematico. In questo senso il progetto relativo al recupero ed alla rifunzionalizzazione di Palazzo Fienga costituisce un impegno morale. Da lì, per induzione, può ripartire un processo di risanamento sociale, culturale e territoriale della parte antica della città; un processo di Liberazione che veda in campo centinaia di partigiani della legalità, della sicurezza , della lotta ad ogni forma di criminalità e di violenza”.

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