Chiusura Cmo, chiesto il dissequestro immediato della struttura. E’ questa l’ipotesi avanzata dalla difesa, curata dall’avvocato Orazio Abbamonte, nel corso dell’udienza preliminare in merito alla chiusura del centro di medicina nucleare del polo sanitario di Torre Annunziata.

Chiesta l’immediata riapertura del plesso per non rischiare di mettere in pericolo le centinaia di dipendenti della struttura sanitaria di Via Roma.

L’11 luglio scorso l’ufficio tecnico comunale di Torre Annunziata dispose la chiusura del centro di medicina nucleare per via di alcuni interventi, giudicati non regolari, realizzati all’interno della struttura. Immediata la replica della famiglia Marulo, che ha immediatamente fatto ricorso verso quest’ordinanza, confidando nell’operato della magistratura e sperando di non essere costretta ad “adottare provvedimenti che determinerebbero ulteriori perdite di posti di lavoro”.

Numerosi gli eventi di sostegno agli imprenditori torresi: dapprima con una settantina di dipendenti che, una settimana dopo l’ordinanza, hanno occupato il parcheggio della struttura per manifestare contro la chiusura del plesso e chiedere interventi urgenti per la riapertura; poi, con una serie di manifesti e striscioni affissi per la città con cui si chiede di far luce sulla vicenda ma soprattutto di salvare il posto di lavoro. Il Cmo, centro medico leader nel centrosud Italia, conta circa 140 dipendenti e da lavoro, tra collaboratori, fornitori ed indotto, a oltre 350 persone.

Nelle prossime ore, al massimo entro il weekend, l’udienza preliminare ufficializzerà il verdetto. Nel frattempo, i dipendenti sono ancora radunati all’esterno del tribunale di Torre Annunziata per manifestare la loro vicinanza all’azienda.

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