I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti emesse dal GIP di Napoli a carico di 20 indagati. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro numerosi beni a fini di confisca.

Le investigazioni dirette dalla D.D.A. di Napoli hanno consentito di svelare le attività illecite di 2 gruppi criminali collegati per la commercializzazione di droga, prevalentemente cocaina. Una piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio: l’epicentro dei traffici era nel complesso di edilizia popolare chiamato “Bronx”.

Tra gli indagati esponenti di spicco del clan “Formicola” attiva nell’area di Napoli- Est e specializzata nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni e rapine aggravate dal metodo mafioso: sono state recuperate armi e droga ed evitato un omicidio già pianificato.

Le attività investigative, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di svelare l’esistenza di due gruppi criminali collegati tra loro per la commercializzazione di cocaina.

Una prima piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, con epicentro nel complesso di edilizia popolare denominato “Bronx”, qui a gestire gli affari illeciti erano esponenti di primissimo piano del clan Formicola, ovvero Giulia Formicol (classe 1965); Salvatore Rispoli (classe 1984), Assunta Rispoli (1987), rispettivamente sorella e nipoti di Ciro Formicola, capo dell'omonimo clan e detenuto in regime di 41 bis. 

Secondo gli inquirenti i Formicola avevano stretto rapporti “commerciali” illeciti, riguardanti il mercato dei narcotici, con un altro gruppo criminale, insistente nel comune di Volla e organizzato intorno al pregiudicato Pasquale Matarazzo (classe 1979), cognato di Salvatore Alfuso (classe 1976) elemento di spicco del clan Veneruso-Rea, egemone nei Comuni di Volla e Casalnuovo di Napoli. 

Le indagini hanno evidenziato come, attraverso una rete di pusher che fungevano da corrieri a domicilio, la cocaina veniva ordinata via telefono o attraverso i più diffusi social network e consegnata h24 ovunque, anche all’esterno di plessi scolastici a studenti e a imprenditori presso le loro aziende. Inoltre, lo smercio di  cocaina avveniva nei confronti di autotrasportatori che, giungendo presso il C.A.A.N. (centro agroalimentare di Volla), prenotavano in anticipo le dosi di cocaina per consumarla durante il viaggio.

Pasquale Matarazzo, inoltre, attraverso un vero e proprio servizio di customer satisfaction, richiamava i propri clienti per sapere se erano stati serviti con soddisfazione e se era adeguato il taglio della sostanza in relazione al rapporto qualità-prezzo, rimborsando, all’occorrenza, i clienti non soddisfatti con dosi omaggio.

L’attività ha permesso infine di documentare l’occupazione abusiva di un appartamento popolare, nel Comune di Volla, da parte di Matarazzo, il quale acquisendo tra l’altro la disponibilità di un ulteriore appartamento adiacente e sovrastante, stava procedendo illegittimamente a lavori di ristrutturazione per fini personali. I beni sono stati pertanto sottoposti a sequestro.

 


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