Fatture per operazioni inesistenti, doppie fatturazioni per evitare l’iva: un buco da circa 2,5 milioni di euro. Nei guai quattro imprenditori, amministratori di tre società del vesuviano: si tratta di G.L., V.S., A.S. e R. D’A.

Il sequestro è stato condotto dalla Guardia di Finanza che ha disposto dalle prime ore di questa mattina alcuni controlli nei confronti della Millestampe S.r.l., della MS Packaging S.r.l., della Carton One S.r.l. e dei loro amministratori di diritto e di fatto.

Le indagini hanno preso le mosse da una verifica fiscale partita nel dicembre 2016 nei confronti della Millestampe S.r.l.. Fin dalle prime battute i Finanzieri si erano accorti che i conti della società non tornavano e avevano scoperto cospicue compensazioni di debiti tributari con un credito IRAP inesistente, e anomali rapporti di sponsorizzazione con la Casertana calcio.

Erano stati poi individuati altri illeciti tra cui: l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, emesse da un consorzio cartario di Tivoli a cui aderiva anche la Millestampe S.r.l.; e un sistema di doppia fatturazione dei prodotti industriali: al cliente venivano emesse fatture di vendita di scatole da imballaggio assoggettate ad IVA, mentre nella contabilità della società venivano riportate fatture attive per prodotti da macero esenti da IVA. La Guardia di Finanza ha anche dimostrato che G.L., imprenditore di origini scafatesi, sebbene formalmente residente in Svizzera e apparentemente privo di qualsiasi carica o ruolo nella Millestampe S.r.l., era il reale dominus della società, così come di altre società, tutte appartenenti ad un gruppo di fatto riconducibile a lui e ai suoi familiari. Le successive intercettazioni telefoniche e alcune perquisizioni, anche informatiche, hanno permesso di confermare il ruolo di G.L. e la totale sudditanza alle sue decisioni degli amministratori di diritto delle società coinvolte.

La Guardia di Finanza ha sottoposto a verifica anche la Millestampe Packaging S.r.l., società che ha acquisito un importante complesso industriale ad Arzano, riscontrando ancora una volta l’adozione sistematica di meccanismi di frode, come l’utilizzo di un credito d’imposta collegato ad un progetto di ricerca e sviluppo mai completato; e ha scoperto che gli indagati avevano creato la Carton One S.r.l., al fine di farla figurare esportatore abituale attraverso false cessioni di merci verso la Polonia, per poi servirsene per acquistare prodotti cartari in esenzione d’imposta.

All’esito delle verifiche e delle indagini la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ha chiesto e ottenuto dal GIP oplontino il sequestro preventivo delle imposte evase che ammontano ad 2.449.995,95 euro.

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