Abusi edilizi agli Scavi di Pompei? A porre l’interrogativo è il senatore del gruppo Ala Pietro Langella, il quale, attraverso una nota congiunta con i senatori D’Anna e Milo, lamentano presunti lavori non regolari nell’area del Parco Archeologico.

“Abbiamo saputo – dichiarano Langella, Milo e D’Anna - dal responsabile del comitato territoriale del bacino del Sarno, che nell'area demaniale degli Scavi di Pompei, a pochi passi da via Plinio e dalla porta di Stabia, starebbe nascendo un grosso edificio direzionale destinato ad ospitare uffici. La struttura, in cemento armato, dovrebbe sostituire le ex 'officine Falegnami e Fabbri' della precedente soprintendenza. Il tutto, in una zona di protezione integrale, secondo il vigente piano paesistico dei comuni vesuviani”.

Ecco allora le perplessità dei senatori: “L'opera rispetta le norme del codice dei beni culturali? E soprattutto: quale autorità ha dato il permesso per la sua costruzione? La scelta di realizzare un simile scempio è assurda ed in netto contrasto con gli interventi messi a punto, finora, dal governo per il rilancio del sito archeologico mariano".

Per D'Anna, Langella e Milo, infatti, "tutte le lodevoli iniziative sposate dal ministro Franceschini per Pompei, dallo stanziamento di fondi all'integrazione dei progetti finanziati dalla Regione e dalla Comunità europea, rischiano di venire vanificate al cospetto di simili abusi laddove assentiti o comunque realizzati in zone demaniali. Invochiamo pertanto, l'intervento urgente dello stesso ministro, oltre che della sovrintendenza e del governatore De Luca".

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