Corruzione e rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio. Il 18 giugno 2019 ci sarà la sentenza del processo a carico di Antonio Troiano, l’ex sostituto commissario della polizia di stato di Torre Annunziata, ritenuto responsabile di aver rivelato all’ex Re delle Farmacie Nazario Matachione i dettagli di alcune indagini che riguardavano lui e quella che all’epoca era sua moglie, Maria Palomba.

Nell’aula Siani del Tribunale di Torre Annunziata ci sarà la richiesta di condanna del pm Nunziata e la memoria difensiva dell’ispettore Troiano, tutelato dall’avvocato Elio D’Aquino, fino alla sentenza di primo grado.

L’ACCUSA. Troiano è indagato perché, secondo il pm, avrebbe rivelato all’imprenditore torrese notizie ed informazioni inerenti all’espletamento di attività di indagine in corso e coperte da segreto istruttorio. Secondo l’accusa, Troiano avrebbe inoltre informato Matachione dello "svolgimento di attività di intercettazioni telefoniche" sull’utenza intestata all’ex moglie dell’imprenditore farmaceutico, Maria Palomba. In cambio, il poliziotto difeso dall’intera città, per il quale si raccolsero quasi mille firme per dire no al suo improvviso trasferimento, si sarebbe "fatto promettere e dare", dallo stesso Matachione, utilità varie, tra cui costosi prodotti farmaceutici e parafarmaceutici che prelevava sistematicamente presso le farmacie di proprietà dell’imprenditore di Torre del Greco.

Nell’ultima udienza è stato ascoltato proprio Matachione, tirato in ballo proprio dall’ex compagna per i suoi presunti rapporti tra l’ex Re delle Farmacie e l’ex sostituto commissario. Il 18 giugno la chiusura del primo grado di giudizio.


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