“Gli attacchi ricevuti in consiglio comunale denotano una mancanza di rispetto istituzionale, ma soprattutto una mancanza di rispetto verso la memoria e le radici richiamate in maniera meschina e strumentale”. La consigliera comunale di Torre Annunziata Germaine Popolo rispedisce così al mittente le critiche mosse da Telese per la sua assenza in aula. Telese, nel corso del suo intervento, infatti ha ricordato il gesto di Giuseppe Popolo, figura storica del PCI oplontino, che si fece portare in barella per presenziare ai lavori in aula.

Un’assenza che ha colto di sorpresa gli altri nove firmatari della mozione. Le opposizioni che hanno condiviso il documento, prima di entrare in aula, si sono incontrate in una stanza del Comune. Mentre erano lì è arrivato il messaggio della Popolo (sul cellulare del capogruppo Colletto, ndr), che spiegava la sua assenza per motivi di lavoro. Giustificazione alla quale, in quella stanza, nessuno ha creduto “E’ la fine del PD” ha tuonato uno dei presenti. Rabbia e sconcerto tra i firmatari che sono poi entrati in aula per ribadire pubblicamente la propria contrarietà all’amministrazione.

Raggiunta telefonicamente, la consigliera Popolo così ha spiegato la sua posizione. “Avevo un impegno professionale non rimandabile e questo non mi ha permesso di essere fisicamente in consiglio”. Impegno che però, va detto, non ha fatto riferimento né giovedì sera nell'ultima riunione in presenza alla quale hanno pertecipato i firmatari, né ieri sera alle 22.30 quando ha confermato a un'altra firmataria la sua presenza in aula stamattina alle 9.

“In ogni caso la mia posizione era già ben nota e non ha inciso sui pareri che sono stati assunti in consiglio – ha ribadito la Popolo - Pareri che erano già ben noti prima della discussione della mozione, molto prima che qualcuno osasse infangare la mia famiglia. Se questo è il modo di fare politica da parte di persone che dovrebbero avere radici più strutturate (riferendosi a Telese, ndr) come quelle che ho avuto io, mi sa che è giunta ora di un cambio di passo di mentalità e genere”.

LA NOTA DEL PD – “Qualcuno strumentalizza un’assenza per nascondere ambiguità, incoerenza e antichi rancori. Le questioni che abbiamo poste sono tutte sul tappeto – si legge nella nota a firma del commissario cittadino del Pd Paolo Persico – le ragioni di un atto di responsabilità restano in campo. Continueremo a lavorare con coloro che hanno manifestato la volontà di ricostruire una credibilità nelle istituzioni”.

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