Piazza Ernesto Cesaro è ancora terra di nessuno. A distanza di poco più di sette mesi dal nostro articolo denuncia, è cambiato poco o nulla.

Rapine, furti e sosta selvaggia: l’incubo di Piazza Ernesto Cesaro, terra di conquista della criminalità, ultimamente sembra sia diventata deposito di rifiuti di ogni genere. Non sono bastate le pulizie della ditta incaricata Primavera: nuovi ritrovamenti sempre a ridosso delle aiuole adiacenti al monumento ai caduti, a meno di ventiquattro ore dalle operazioni di sgombero di rifiuti operata dalla ditta in collaborazione con la polizia municipale.

Un lavabo, una tavola in legno e altro materiale avvolto in un sacco di plastica nero giacciono in un lato; un seggiolone in disuso in un altro lato dell’aiuola, che ricordano l’abbandono, poco più di un mese fa, di un materasso, lasciato proprio nella stessa aiuola in questione. E così, dopo la segnalazione di topi e rifiuti di ogni tipo non solo in piazza Ernesto Cesaro ma anche nelle strade limitrofe, un nuovo episodio che suscita la protesta dei cittadini, i quali più volte hanno lamentato disagi e cattivi odori nei pressi delle loro abitazioni a causa dell’abbandono di rifiuti, talvolta lasciati anche per giorni sul ciglio della strada.

Così, se da un lato l’Asl ha provveduto a informare il comune e la cittadinanza sugli interventi – in corso proprio in questi giorni di disinfestazione ovicida e larvicida e di derattizzazione, dall’altra continuano a insistere sversamenti incontrollati in alcune zone del territorio, come quello registrato nei giorni scorsi in via Vesuvio.

A fine maggio il presidente della Primavera Carmine Borrelli aveva lanciato l’idea delle guardie ambientali, dislocate sul territorio con l’obiettivo di reprimere l’abbandono scriteriato di rifiuti “nei sette otto siti da attenzionare già individuati. Bisogna trasferire senso civico ai cittadini e, in alternativa, cercare di reprimere questi fenomeni. Evitiamo il gioco del ‘sacchetto selvaggio’ e facciamo sì che Torre Annunziata sia un po’ come casa nostra”.

Un appello, però, finora rimasto inascoltato. In tutti i casi segnalati, la difficoltà principale è risalire con esattezza agli autori del gesto: l’unica speranza, anche in questo caso, è aggrappata ai circuiti di videosorveglianza degli esercizi commerciali presenti in zona e di quelli comunali dislocati sul territorio. Al momento però, l’inciviltà resta ancora impunita.

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