Truffa alle assicurazioni e falsi incidenti: l’inchiesta si allarga. Sono, infatti, 112 le persone indagate nell’ambito della maxi truffa messa in piedi dall’associazione per delinquere dedita alla truffe assicurative e ad altre condotte delittuose, effettuate in maniera seriale e continuate nel tempo.

Una vasta organizzazione il cui “capo” riconosciuto era Salvatore Verde (già in carcere per lo scandalo al foro di 15 giorni fa assieme a Ivo Varcaccio Garofalo, ndr) titolare di un'agenzia di consulenza a Boscoreale, attorno alla cui attività professionale sarebbe nato il gruppo criminale.

Agli arresti domiciliari sono finiti Nunzio Sosto Archimio, Diego e Claudio Pagano, Massimo Izzo, Raffaele Falanga, Luigi Boccia, Raffaele Celentano, Pasquale Cuomo, Catello Aprea e Gennaro Avvisato. Ai domiciliari anche due finanzieri di Torre Annunziata, le cui generalità non sono ancora state rese note. Gli altri, tra avvocati, periti carrozzieri e falsi testimoni, sono a piede libero.

Grazie a Nunzio Sosto Archimio, perito e braccio destro di Verde, era stato organizzato un vero e proprio gruppo di “agenti” che mettevano a disposizioni le loro auto o moto per organizzare i falsi incidenti. C'erano poi gli inseparabili fratelli Diego e Claudio Pagano, nipoti di Verde e gestori di un autonoleggio a Boscoreale. L'organizzazione avveniva solo grazie al rispetto di un vero e proprio tariffario.

Gli “esperti” del settore erano Massimo Izzo, Gennaro Avvisato e Raffaele Celentano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Luigi Boccia e Raffaele Falanga si occupavano dei lavoretti da “ordinaria amministrazione”, con particolare attenzione alle auto e false testimonianze da fornire. Infine i carrozzieri di fiducia: Pasquale Cuorno e Catello Aprea, titolari di due officine a Boscoreale e Scafati. Grazie ai loro interventi la banda riusciva, anche nello stesso giorno, a far risultare più incidenti su uno stesso veicolo, truffando contemporaneamente diverse compagnie assicurative.


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