Camorra negli appalti sui rifiuti: una parte delle quote destinate al clan Falanga doveva essere ripartita anche tra la moglie e l’amante del reggente Maurizio Garofalo. E’ quanto emerso da una telefonata intercettata, dell'8 giugno 2014, tra l'amante di Garofalo, Raimonda Sorrentino, e colui che si occupa di riscuotere il denaro, successivamente diventato collaboratore di giustizia.

Dovevano essere suddivisi tra il clan Falanga e il clan Di Gioia-Papale i proventi delle estorsioni Poi la Sorrentino, di sua iniziativa, si inserisce nella riscossione delle estorsioni spingendo Garofalo a ribadire le sue disposizioni criminali in una lettera scritta di suo pugno indirizzata proprio all'amante: "Mi hanno mandato a dire che sei andata dalla spazzatura? Come devo fare con te? Vedi dove metti i piedi e poi perché hai a che fare con questa gente. Per me è brutto e poi ho sempre voluto che non ti capitasse niente. E questo lo sai bene".

L'iniziativa dell'amante di Garofalo finisce anche al centro di una conversazione del successivo 12 giugno, intercettata nel carcere napoletano di Secondigliano. Il reggente del clan Falanga si informa, parlando con la moglie Franca Magliulo, se il denaro dell'estorsione per lo spazzamento fosse stato ritirato. Lei risponde a muso duro che si era intromessa l'amante, spacciandosi per la moglie. "[…] Lei (Raimonda Sorrentino, l'amante del boss, ndr) si sta spacciando anche per me! per tua moglie...ha detto 'io sono la moglie...e (i soldi, ndr) li date a me!”

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