Una maglia rossa contro l’odio. Anche Torre Annunziata si unisce alla manifestazione nazionale promossa da Libera indossando magliette rosse contro "l'emorragia di umanità". 

È questo l'appello lanciato da Don Luigi Ciotti, nell'ambito dell'iniziativa di sensibilizzazione in favore dei migranti, in particolare bambini, il quale ci ricorda come anche per Papa Francesco "ogni straniero che bussa alla nostra porta è un'occasione di incontro con Gesù Cristo".

Tutti allora nella porzione di spiaggia libera, il Lido Mappatella, dove alle 11.30, al suono della tromba, hanno osservato un minuto di silenzio e gettato dei fiori in mare, in ricordo delle vittime.  Tra i presenti: il sindaco Ascione, don Ciro Cozzolino, don Antonio Carbone, il dottor Matrone di Legambiente, insieme ai ragazzi della comunità e numerosi cittadini oplontini.

La scelta del rosso come colore simbolo dell'iniziativa non è stata casuale. "Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati nei giorni scorsi davanti alle coste libiche", ricordano i promotori. Le madri vestono i loro figli di rosso nell'intento di renderli più visibili nel caso di soccorso in mare. L'idea, quindi, è quella di indossare tutti una maglietta rossa, proprio come loro. Un gesto che, nell'intento degli organizzatori, dovrebbe rappresentare il "mettersi nei panni degli altri, cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità". 

All'iniziativa hanno risposto anche i ragazzi accolti nelle Comunità Famiglia dei Salesiani della Campania. Italiani e stranieri si sono recati sulla riva della spiaggia osservando un minuto di silenzio per ricordarci che “non sono un pericoloso, ma sono in pericolo”.

Sin dall’inizio dell’emergenza migranti i Salesiani della Campania, come in altre parti d’Italia, hanno aperto le porte delle loro case ai minori stranieri non accompagnati. Alcuni accolti nelle Comunità Alloggio di CasertaCasa Pinardi”; altri a Torre Annunziata, nelle case famiglia “Mamma Matilde” e “Peppino Brancati”; o a Napoli presso la comunità “Il Sogno” e “Il Ponte”. Ancora alcuni accolti nella Canonica della Parrocchia Santa Maria del Carmelo di Torre Annunziata e altri ancora vivono insieme ai salesiani. In molti oratori si svolgono attività di recupero scolastico, corsi di formazione professionale, centri di ascolto e di mediazione verso ragazzi e giovani stranieri. Gran parte dei ragazzi passati per le queste comunità ora si sono integrati con il nostro territorio e lavorano presso pizzerie, ristoranti e negozi.

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