In Italia la passione per le bollicine non stenta a diminuire. Anzi, ormai molti amano questo tipo di vino anche come aperitivo, o per accompagnare l’antipasto. Sono tante le ricette di sfiziosi aperitivi che si abbinano alla perfezione con un bel bicchiere di bollicine, che ne esalta gli aromi e i sapori.

Prosecco o bollicine
Per quanto riguarda i consumi la passione per le bollicine è viva non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Sono ormai tra i vini più amati, come dimostrano anche le medaglie assegnate nel corso dell’ultima edizione del Champagne and Sparkling Wine World Championship, che ha visto le bollicine italiane aggiudicarsi numerose medaglie. A stravincere sono stati i vini del Trentino, con la Franciacorta che tallona ad una certa distanza. Il Prosecco invece si è aggiudicato un numero minimo di medaglie, a dimostrazione del fatto che si tratta comunque di un vino di minor pregio, per quanto comunque molto apprezzato dai consumatori.

Le differenze tra i due vini
Prosecco e bollicine sono vini che alcuni ritengono molto simili. La realtà dei fatti è invece assai diversa, anche perché stiamo parlando di due vini prodotti con metodi del tutto differenti. Le bollicine infatti, italiane o anche di altre zone del mondo, sono prodotte con il metodo champenois, detto anche metodo classico. Si tratta di un disciplinare di produzione che comporta una lenta attesa per ottenere le bottiglie finite, anche di vari anni, così come precise temperature di lavorazione e metodi specifici per la rifermentazione, che avviene rigorosamente in bottiglie mantenute a temperatura controllata. Il prosecco invece viene prodotto con il metodo Martinotti- Charmat, che è molto più rapido e presuppone un minore numero di fasi di lavorazione, permettendo di ottenere le bottiglie pronte per la vendita in alcuni mesi.

Perché spendere di più per un vino
Nonostante l’ampia diffusione delle bollicine c’è ancora chi ne mette in dubbio non la qualità, ma il costo elevato. Dobbiamo però considerare che dietro una bottiglia di metodo classico si cela un lavoro che dura anni, con la necessità di controllare la produzione in ognuna delle sue fasi e di utilizzare complessi macchinari, appositamente progettati per la gestione delle bottiglie, per la pulizia dalle fecce, per l’apposizione del tradizionale tappo a forma di fungo. La spesa quindi è resa del tutto legittima non solo dalle qualità organolettiche del prodotto, ma anche dal lavoro necessario per ottenere una bottiglia di qualità.

I vini spumanti
Si deve poi anche considerare che in Italia troviamo sul mercato prodotti di ogni genere, compresi dei vini spumanti addizionati di anidride carbonica, che quindi non hanno niente a che fare con un metodo classico, ma neppure con un metodo charmat. Stiamo infatti parlando di un vino elaborato a livello industriale, la cui qualità è sicuramente bassa, anche già partendo dalle uve con cui viene prodotto. Imparare cosa c’è veramente in una bottiglia di vino è un obbligo per tutti gli appassionati di questa bevanda, che permette anche di dare valore agli artigiani che operano in questo ambito.

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