Ordine dei giornalisti, tre anni di formazione nel libro di Lucarelli
Le cose buone si possono fare anche a Napoli
14-06-2017 | di Claudio Di Giorgio
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Napoli. Non è del tutto vero che la formazione di un giornalista di fatto avviene “sul campo” . Questa convinzione era stata sostenuta già in alcuni dibattiti e quando la legge sulla “formazione” è divenuta operativa si è presentata la necessità di trasformare da parte dell’Ordine della Campania in realtà concreta questo obbligo. Di fronte alle preoccupazioni per un tale gravoso impegno ecco scendere in campo la “grande famiglia” dei giornalisti Campani (professionisti, pubblicisti, professionisti, magistrati, avvocati, professori universitari, giornalisti esperti) grandi esperti, tante realtà che assieme mettendo a disposizione la loro professionalità e la loro cultura hanno garantito a tutti i colleghi una formazione qualificata. Nel convegno tenutosi nello spettacolare complesso di San Marcellino nella Napoli antica è stato presentato il libro di Ottavio Lucarelli e Serena De Simone ”In – formarsi in Campania”. Presenti , il Rettore della Federico II Gaetano Manfredi , il Professore Marco Salvatore fondatore del “sabato delle idee”, Aldo De Chiara Magistrato , Mimmo Falco consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Serena De Simone Giornalista. Il volume contiene la descrizione degli eventi, dibattiti e confronti promossi dall'Ordine dei giornalisti della Campania nei tre anni in cui si sono sviluppati i corsi di aggiornamento previsti dalla normativa. Quella dell’Ordine ,e in particolare del Presidente Ottavio Lucarelli, è stata sicuramente una visione lungimirante dall’elevato valore politico, l’avere fortemente voluto che i corsi e quindi la formazione con le sue esperienze professionali e scientifiche non si svolgessero solo a Napoli ma fosse portata in tutta la Regione favorendo così tutti i giornalisti anche i più disagiati residenti nelle varie aree della Campania, ma soprattutto, che avvenisse a titolo assolutamente gratuito. Per tre anni dal 2014 al 2016 è esistita una vera e propria comunità nella quale si sono create opportunità di apprendimento, aggiornamento, confronto , scambio di esperienze tra tutti i partecipanti ma soprattutto a ricreare una comunità che appariva smarrita specialmente, fa osservare Lucarelli, dopo la perdita della sede storica della antica casetta sede dell’Ordine , e i numeri la dicono tutta : 255 corsi gratuiti, 50 le città toccate, 60 mila presenze e 350 relatori.Il Rettore Manfredi ha tenuto a precisare che l’Ateneo Napoletano sarà sempre a fianco dell’ordine dei Gionalisti Napoletani e questa è stata e sarà una grande esperienza campana da esportare dimostrando che le cose buone si possono fare anche in Campania.
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